Gli eurolistini chiudono in rialzo simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 38.655 punti (+1,7%) in guadagno come il DAX di Francoforte (+1,7%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,3%), il CAC 40 di Parigi (+1,1%), il Ftse 100 di Londra (+1,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna il 2,5%, lo S&P 500 il 2,0% e il Dow Jones l’1,5%.
I mercati guardano con fiducia l’allentamento del rischio di shutdown del governo statunitense, grazie a un disegno di legge di finanziamento provvisorio che sembra destinato a passare.
Sullo sfondo restano monitorate le questioni commerciali con il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, che ha assicurato che l’Unione Europea ha le risorse necessarie per rispondere alle minacce di Trump su ulteriori tariffe.
Occhi anche sulle trattative per l’Ucraina con Putin che ha aperto a una tregua di trenta giorni, ponendo tuttavia una serie di condizioni, tra le quali una pace duratura nel Paese.
Dall’agenda macro, a gennaio, la produzione industriale italiana ha registrato un incremento del 3,2% su base mensile, oltre le attese (+1,5%), dopo il calo del 2,7% del mese precedente. Rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una flessione del 0,6%, dopo il -6,9% di dicembre.
A febbraio, in Germania, i prezzi al consumo finali ha registrato un incremento dello 0,4% su base mensile, confermando preliminare e attese. Su base annua, hanno registrato un progresso del 2,3%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus.
In Francia, nello stesso mese, i prezzi al consumo finali sono stati flat su base mensile, rallentando dal +0,2% del preliminare e della stima. Anno su anno, il dato ha registrato un incremento dello 0,8%, in linea al consensus e all’ultima rilevazione.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,087, il dollaro/yen a 148,4. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,8%) a 70,4 dollari e il Wti (+0,8%) a 67,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 106 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,94%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Iveco Group (+7,2%), Leonardo (+7,1%), Buzzi (+7,0%), Telecom Italia (+6,2%) mentre chiudono in coda Diasorin (-2,7%), seguita da Snam (-1,4%), Nexi (-1,1%), Amplifon (-0,9%).