USA – Wall Street perde il 10% in un mese a causa della guerra commerciale scatenata da Trump

Wall Street chiude la seduta di giovedì in forte calo in scia alle nuove minacce di Donald Trump verso l’Unione Europea e in particolare alle importazioni di vini e liquori.

Così l’S&P 500 ha chiuso a -1,39%, il Nasdaq a -1,96% e il Dow Jones a -1,3%.

Se si allarga lo sguardo nell’ultimo mese l’S&P500 è precipitato dal suo record storico e ha perso il 9,71%, il Nasdaq il 13,25% e il Dow Jones l’8,72%.

Le turbolenze che stanno vivendo i mercati finanziari, da Wall Street a Hong Kong, sono una conseguenza dell’incertezza causata dalla guerra commerciale dell’inquilino della Casa Bianca.

Donald Trump ha detto più volte che rivuole la manifattura sul suolo americano e una struttura governativa più snella, con una serie di politiche per rimodellare la struttura economica e produttiva del paese.

L’ultimo parte dello show è arrivato proprio ieri con il tycoon che ha minacciato l’Europa di dazi del 200% su vini e champagne a meno che l’unione europea non faccia un passo indietro sui dazi per le importazioni di whiskey americani.

Le mosse dell’Europa erano arrivate a inizio settimana in risposta alle mosse di Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio dal vecchio continente.

Il concatenarsi di questi eventi potrebbe portare a conseguenze che spaventano gli economisti, dove la crescita si ferma ma i prezzi continuano a salire a causa dei dazi.

Fortunatamente i report di ier e di mercoledì sull’inflazione hanno evidenziato una crescita ma inferiore alle attese degli analisti, calmando leggermente le acque.

Buone notizie sono arrivate anche dal mercato del lavoro con le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione in calo oltre le attese, dimostrando la resistenza del mercato del lavoro americano.

Dati che comunque non sono riusciti a controbilanciare lo tsunami scatenato dalle parole del presidente americano.

Tornando all’azionario i tioli legati all’AI sono collassati nuovamente.

Palantir Technologies, che offre servizi di AI alle aziende, è crollata del 4,8%, Super Micro Computer, che gestisce server farm, ha perso l’8% e Nvidia ha oscillato per l’intera seduta sulla parità per poi chiudere a -0,1%.

Negli altri settori crolla di nuovo Tesla dopo due giorni di rialzi. La società di Elon Musk ha perso nel 2025 oltre il 40% del suo valore.

American Eagle Outfitters ha chiuso a -4,1% dopo aver comunicato che una domanda in calo e le temperature fredde hanno rallentato le sue performance. Ha previsto un calo dei ricavi nel 2025 anche se ha chiuso l’ultimo trimestre sopra le attese.

Tra le poche vincitrici di ieri troviamo Intel che è balzata del 14,6%. A dare fiducia ai mercati è stata la nomina del nuovo Ceo, Lip-Bu Tan, un veterano del settore (anno 1960 ha speso più di un decennio a guidare Cadence Design System, società speciallizata in software per la progettazione di processori).

La ricerca di un nuovo Ceo era iniziata oltre 3 mesi fa quando Pat Gelsinger si era dimesso in scia ai risultati deludenti di Intel che avevano messo in discussione la sopravvivenza stessa del produttore di chip.

Passando alle materie prime il Brent ha chiuso a -1,51% a 69,88 dollari al barile. In calo anche il Wti a -1,67% a 66,55 dollari al barile.

Tra i metalli preziosi l’oro ha chiuso l’ultima seduta a +1,51% a 2.991,3 dollari l’oncia. Positivo anche l’argento a +1,67% a 33,72 dollari l’oncia.

Infine questa mattina sul Forex l’euro/dollaro è in lieve calo a 1,083 e il dollaro/yen in crescita a 148,77.