Wall Street interrompe il tentativo di rimbalzo durato due giorni e torna a scendere trascinata al ribasso dalle Big Tech.
Così l’S&P 500 ha chiuso a -1,07%, il Nasdaq a -1,71% e il Dow Jones a -0,62%.
Sui mercati si riaffacciano i timori sul futuro e sulle conseguenze della guerra dei dazi scatenata da Donald Trump.
Adesso gli operatori attendono la conferenza stampa del presidente della Fed Jerome Powell dopo il meeting che si chiuderà oggi e da cui potrebbero giungere indicazioni importanti sullo stato di salute dell’economia americana.
Nell’ultimo meeting a fine gennaio la Fed si è trovata in una situazione stabile, con il mercato del lavoro solido e la spinta di un 2024 molto positivo.
Nelle ultime sette settimane però la situazione è cambiata drasticamente e la Banca Centrale si troverà ad affrontare un’inflazione in crescita e una fiducia dei consumatori in declino. Dati che sono destinati a peggiorare se le politiche della Casa Bianca non dovessero cambiare.
L’insieme di questi due elementi è definita dai banchieri centrali “stagflation”, un termine coniato dal politico inglese Iain Macleod negli anni ’60, e che presenta per sua natura un dilemma: le misure per fermare l’inflazione possono danneggiare il mercato del lavoro e le politiche per ridurre la disoccupazione possono accelerare l’inflazione.
Nessuno tra gli operatori si aspetta che la Fed tagli i tassi di interesse, ma l’attenzione sarà tutta rivolta alla ricerca di spunti sulle mosse future della banca centrale americana.
Tornando all’azionario crolla ancora Tesla (-5,3%). Il produttore di auto elettriche sta soffrendo l’esposizione mediatica di Elon Musk dovuta alle politiche attuate dal Doge, dipartimento nato su iniziativa di Trump per tagliare le spese pubbliche guidato proprio da Elon Musk.
Ieri però è stata penalizzata anche dal comunicato dell’automaker cinese BYD che ha annunciato di aver brevettato un sistema di ricarica dei veicoli elettrici ultrarapida, in grado di garantire 400 chilometri di autonomia con soli 5 minuti alla colonnina.
Seduta negativa anche per Alphabet (-2,2%) dopo l’annuncio della controllata Google dell’acquisto di Wiz, leader nella cybersecurity, per 32 miliardi di dollari. E’ l’operazione più importante della storia della Bigh Tech e potrebbe spingere il ramo del cloud computing fondamentale per la corsa all’AI.
In forte calo anche Nvidia (-3,3%), Super Micro Computer (-9,6%) e Palantir Technologies (-4%).
Passando alle materie prime il Brent ha chiuso ieri a -0,72% a 70,56 dollari al barile. Andamento simile anche per il Wti a -0,92% a 66,75 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi l’oro non ferma la sua corsa e ha chiuso a +1,15% a 3040,8 dollari l’oncia. Bene anche l’argento a +1,49% a 34,81 dollari l’oncia.
Infine questa mattina sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,09 e il dollaro/yen in crescita a 149,97.