Mercati asiatici – Seduta negativa senza il Giappone

Seduta negativa per le principali borse asiatiche, orfane del Giappone per festività e in controtendenza alla chiusura tonica di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,5 e lo 0,9%, seguite da Hong Kong (-2,2%).

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,4%, l’S&P 500 a +1,1% e il Dow Jones a +0,9%.

Resta l’attenzione sulle banche centrali dopo che la Fed, come previsto, ha lasciato invariati i tassi nel range 4,25-4,5%, a fronte di un “aumento dell’incertezza” sulle prospettive economiche e di un livello d’inflazione “che rimane piuttosto elevato” anche se “gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica continua a espandersi a un ritmo solido”.

Secondo il presidente Powell, i dazi stanno già facendo salire le aspettative di crescita dei prezzi e la banca centrale ha alzato la stima dell’inflazione per quest’anno dal 2,5% al 2,7% riducendo quella della Pil dal 2,1% all’1,7%, non prevedendo comunque una recessione.

I funzionari hanno confermato le prospettive di due tagli ai tassi per quest’anno entrambi da 25 punti base. All’interno del dot plot, si stimano poi ancora altri due ribassi nel 2026 per un totale di un altro mezzo punto percentuale, e un altro taglio nel 2027 da 25 punti base.

La Banca centrale cinese ha invece confermato i tassi di riferimento sui prestiti a 1 anno al 3,1% e quello a 5 anni al 3,6%.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,089 e il cambio dollaro/yen a 148,4. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 71,0 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 67,1 dollari al barile.