Avvio cauto per le principali borse europee all’indomani della Fed.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 39.778 punti, sopra la parità come il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,1%), in flessione invece il Dax di Francoforte (-0,1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%).
Focus sulla Fed che, come previsto, ha lasciato invariati i tassi nel range 4,25-4,5%, a fronte di un “aumento dell’incertezza” sulle prospettive economiche e di un livello d’inflazione “che rimane piuttosto elevato” anche se “gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica continua a espandersi a un ritmo solido”.
Secondo il presidente Powell, i dazi stanno già facendo salire le aspettative di crescita dei prezzi e la banca centrale ha alzato la stima dell’inflazione per quest’anno dal 2,5% al 2,7% riducendo quella della Pil dal 2,1% all’1,7%, non prevedendo comunque una recessione.
I funzionari hanno confermato le prospettive di due tagli ai tassi per quest’anno entrambi da 25 punti base.
Sempre sul fronte banche centrali, la Banca centrale cinese ha confermato i tassi di riferimento sui prestiti a 1 anno al 3,1% e quello a 5 anni al 3,6%.
Atteso per oggi alle 13.00 l’annuncio da parte della Banca d’Inghilterra sui tassi, previsti invariati al 4,5%.
In mattinata, invece, è prevista l’audizione della presidente della Bce, Chrstine Lagarde, al Parlamento europeo e il bollettino economico della Banca Centrale Europea.
Sul fronte geopolitico, il presidente Usa Trump ha annunciato che l’India sarà colpita da dazi a partire dal 2 aprile.
Resta alta l’attenzione in Medio Oriente, con gli Houthi che hanno attaccato l’aeroporto di Tel Aviv con un missile ipersonico poco dopo che Israele ha fatto sapere di avere respinto un missile lanciato dallo Yemen. E’ stato inoltre segnalato un nuovo attacco alla portaerei statunitense Harry Truman nel Mar Rosso.
Dall’agenda macro odierna, emerge che a febbraio l’indice dei prezzi alla produzione in Germania ha registrato un calo dello 0,2% su base mensile, contro il +0,1% delle attese e dopo il -0,1% di gennaio. Il dato su base annua evidenzia un aumento dello 0,7%, a fronte del +1,0% del consensus e del +0,5% del mese precedente.
Nel Regno Unito, il tasso medio di disoccupazione del trimestre terminato a gennaio si è attestato al 4,4%, in linea con il mese precedente e le attese. A febbraio il numero dei senza lavoro che hanno chiesto un sussidio di disoccupazione è salito di 44,2mila unità, al di sopra del consensus (7,9mila unità) e delle 2,8mila unità di gennaio.
In uscita anche le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione degli Usa.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,087 e il cambio dollaro/yen a 148,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 71,4 dollari al barile e il Wti (+0,9%) a 67,5 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 111 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,88%.
Tornando Piazza Affari, guidano in avvio Nexi (+3,6%) e Amplifon (+2,4%) seguite da Diasorin (+1,5%) ed Enel (+0,9%). In coda Stellantis (-0,7%), Cucinelli (-0,6%), Unicredit e STM (entrambe -0,2%).