Altra seduta negativa per le principali borse asiatiche in scia al calo di Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,3 e ll’1,8%, seguite da Hong Kong (-1,9%). Più cauto il Giappone alla riapertura con Nikkei a -0,5% e Topix +0,4%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,3%, l’S&P 500 a -0,2% e il Dow Jones flat.
Sul sentiment pesano i timori che le guerra dei dazi Usa possa provocare un aumento dell’inflazione e rallentare la crescita economica globale.
Intanto, a febbraio l’indice dei prezzi al consumo del Giappone ha rallentato al 3,7% annuo, dal +4,0% del mese precedente. L’inflazione core ha riportato è scesa al 3,0% su base annua dal 3,2% di gennaio, risultando poco sopra le attese (+2,9%).
In India, il Consiglio per la Difesa ha approvato piano per l’equivalente di 6,25 miliardi di dollari che prevede investimenti in motori potenziati per carri armati, siluri per sottomarini e velivoli di allerta precoce.
Sullo sfondo permangono le tensioni geopolitiche. Hamas ha risposto agli assalti israeliani alla Striscia di Gaza, lanciando una raffica di razzi contro Tel Aviv, mentre l’aeronautica americana ha effettuato alcuni attacchi aerei contro gli Houthi nello Yemen occidentale.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,084 mentre il cambio dollaro/yen sale a 149,4. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 72,1 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 68,2 dollari al barile.