Avvio positivo per le principali borse europee con il sentiment diviso tra un mix di fattori.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,6% a 39.199 punti, bene come il Cac 40 di Parigi (+0,6%), l’Ibex35 di Madrid (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+0,5%); più cauto il Dax di Francoforte (+0,1%).
Resta l’attenzione sui rapporti internazionali con Trump che segnalato il prossimo 2 aprile come “Giorno della liberazione”, annunciando l’inizio di una politica più protezionistica intesa come ritorsione contro i partner commerciali accusati di “fregare” gli USA. Tuttavia, potrebbe esentare alcuni comparti quali l’automobilistico, il farmaceutico e i microchip come tentativo di rendere le misure un po’ meno drastiche e più mirate.
Intanto, ieri, ha annunciato una “tariffa secondaria” su Caracas, in base alla quale “qualsiasi Paese che acquisti petrolio e/o gas dal Venezuela sarà costretto a pagare una tariffa del 25% agli Stati Uniti su qualsiasi commercio che faccia con il nostro Paese”.
Occhi anche sulla politica monetaria con il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, che ha parlato dell’impatto degli aumenti dei dazi che ostacolano i progressi nella disinflazione, motivo per cui ora ritiene probabile un solo taglio ai tassi per quest’anno, anziché due.
Restano, infine, monitorati i segnali provenienti dagli appuntamenti di questa settimana in attesa soprattutto, oggi, in Germania, dell’indice IFO e, negli USA, dell’Indice manifatturiero Fed Richmond, entrambi di marzo, dell’inflazione del Regno Unito (domani), del PIL Usa (giovedì) e del deflatore PCE (venerdì), misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla Fed.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,078 mentre il cambio dollaro/yen sale a 150,7. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 72,7 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 69,4 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 110 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,89%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Nexi (+1,6%), A2A (+1,5%), Eni e Recordati (entrambe +1,1%); in coda Pirelli e Iveco (entrambe -0,9%), Prysmian e Saipem (entrambe -0,7%).