Gli eurolistini chiudono in rialzo mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 39.385 punti (+1,1%) in guadagno come l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%), il DAX di Francoforte (+1,1%), il CAC 40 di Parigi (+1,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%).
Oltreoceano il Nasdaq guadagna lo 0,4%, lo S&P 500 lo 0,1% mentre il Dow Jones cede lo 0,1%.
Restano monitorati i segnali provenienti dall’agenda macroeconomica, in vista soprattutto del del PIL Usa (giovedì) e del deflatore PCE (venerdì), misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla Fed.
Il focus degli investitori è poi rivolto ai rapporti internazionali con Trump che segnalato il prossimo 2 aprile come “Giorno della liberazione”, annunciando l’inizio di una politica più protezionistica intesa come ritorsione contro i partner commerciali accusati di “fregare” gli USA. Tuttavia, potrebbe esentare alcuni comparti quali l’automobilistico, il farmaceutico e i microchip come tentativo di rendere le misure un po’ meno drastiche e più mirate.
Intanto, ieri, il presidente Usa ha minacciato di colpire con dazi del 25% qualsiasi nazione che acquisti greggio dal Venezuela.
Dall’agenda macro, a marzo, l’indice manifatturiero della regione di Richmond si è attestato a -4 punti, peggiorando, contro le attese (8 punti), dai 6 punti di febbraio.
Nel vecchio continente a marzo, l’indice IFO, che misura la fiducia delle aziende tedesche, si è attestato a 86,7 punti, in aumento rispetto al mese precedente (85,3 punti) ma al di sotto delle attese (86,8 punti). L’IFO Current Conditions è pari a 85,7 punti, in rialzo, oltre il consensus (85,5 punti), dagli 85 punti di febbraio. Infine, l’indicatore relativo alle aspettative di business si è attestato a 87,7 punti, in aumento, meno delle stime gli analisti (87,9 punti), dagli 85,6 punti della rilevazione precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,081, il dollaro/yen scende a 150,0. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,3%) a 72,2 dollari e il Wti (-0,4%) a 68,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 110 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,89%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Unicredit (+3,3%), Banca Mediolanum (+2,3%), Intesa Sanpaolo (+2,2%), Banco Bpm (+2,1%) mentre chiudono in coda Pirelli (-2,5%), seguita da Prysmian (-1,3%), Saipem (-1,2%), Moncler (-1,0%).