Mercati – Vecchio Continente accelera a metà seduta con Milano a +1,1%

Le borse europee accelerano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco mossi intorno alla parità.

A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,1% a 39.391 punti, bene come il Cac 40 di Parigi (+1,1%), l’Ibex35 di Madrid (+1,0%), il Dax di Francoforte (+0,9%) e il Ftse 100 di Londra (+0,6%).

A marzo, l’indice IFO, che misura la fiducia delle aziende tedesche, si è attestato a 86,7 punti, in aumento rispetto al mese precedente (85,3 punti rivisto da 85,2 punti) ma al di sotto delle attese (86,8 punti). L’IFO Current Conditions è pari a 85,7 punti, in rialzo, oltre il consensus (85,5 punti), dagli 85 punti di febbraio. Infine, l’indicatore relativo alle aspettative di business si è attestato a 87,7 punti, in aumento, meno delle stime gli analisti (87,9 punti), dagli 85,6 punti della rilevazione precedente (rivista da 85,4 punti).

Restano monitorati i segnali provenienti dagli appuntamenti di questa settimana in attesa soprattutto, oggi, negli USA, dell’Indice manifatturiero Fed Richmond di marzo, dell’inflazione del Regno Unito (domani), del PIL Usa (giovedì) e del deflatore PCE (venerdì), misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla Fed.

Il focus degli investitori è rivolto ai rapporti internazionali con Trump che segnalato il prossimo 2 aprile come “Giorno della liberazione”, annunciando l’inizio di una politica più protezionistica intesa come ritorsione contro i partner commerciali accusati di “fregare” gli USA. Tuttavia, potrebbe esentare alcuni comparti quali l’automobilistico, il farmaceutico e i microchip come tentativo di rendere le misure un po’ meno drastiche e più mirate.

Intanto, ieri, il presidente Usa ha minacciato di colpire con dazi del 25% qualsiasi nazione che acquisti greggio dal Venezuela.

Occhi anche sulla politica monetaria con il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, che ha parlato dell’impatto degli aumenti dei dazi che ostacolano i progressi nella disinflazione, motivo per cui ora ritiene probabile un solo taglio ai tassi per quest’anno, anziché due.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,082 mentre il cambio dollaro/yen scende a 150,3. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,6%) a 72,8 dollari al barile e il Wti (+0,6%) a 69,5 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund flette a 109 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,91%.

Tornando a Piazza Affari, guida Unicredit (+2,4%), seguita da Banca Mediolanum (+1,9%), Eni e Intesa SP (+1,8%). In coda Pirelli (-1,2%), Iveco (-0,5%) e Moncler (-0,3%).