Il Gruppo Hera ha archiviato l’esercizio 2024 con ricavi pari a circa 12,89 miliardi, in calo rispetto ai 15,33 miliardi del 2023 (-15,9%), “principalmente per la diminuzione dei prezzi delle commodity energetiche e per il venir meno delle attività legate al superecobonus. Tale contrazione viene compensata dai maggiori volumi venduti di energia elettrica, grazie al rilevante sviluppo commerciale”, spiega la società.
L’Ebitda si è attestato a circa 1,59 miliardi, in aumento del 6,2%. “Si tratta di una crescita soprattutto organica e strutturale, riconducibile al contributo complessivo delle aree energy per 50,2 milioni, del ciclo idrico per 25,7 milioni e alle buone performance dell’area ambiente per 13,6 milioni. Un risultato che consente di compensare pienamente il venir meno delle marginalità legate al superecobonus e che conferma ulteriormente la solidità del portafoglio multibusiness del Gruppo”.
L’Ebit è salito a 829,9 milioni (+12%), “con una crescita percentuale doppia rispetto a quella del margine operativo lordo per i minori accantonamenti riconducibili alla riduzione del fatturato dovuto al calo dei prezzi delle commodity energetiche”.
La gestione finanziaria è stata pari a 153,8 milioni, con un netto miglioramento di 61 milioni, “principalmente per l’ottimizzazione della struttura finanziaria e per i minori costi legati alle attività relative al superecobonus. Pur tenendo conto di un tax rate del 29,1%, superiore al 27,3% del 2023 (con una variazione riconducibile alla riduzione di alcuni benefici di cui il Gruppo ha usufruito in passato e ad alcune svalutazioni effettuate nell’esercizio non aventi rilevanza fiscale)”, il risultato netto ha raggiunto i 535,9 milioni, in crescita del 28,5%.
“Tali valori includono anche il contributo di alcune positive sopravvenienze straordinarie legate prevalentemente all’acquisizione delle quote di minoranza in EstEnergy. Al netto di questi special items, il risultato netto si è attestato a 488,1 milioni, che si confronta con un 2023 pari a 390,1 milioni, evidenziando una crescita dell’utile di Gruppo del 25,1%.
L’utile di pertinenza degli azionisti è stato pari a 494,5 milioni, in crescita del 31,8%. Al netto dei contributi da special items, il dato si è attestato a 446,7 milioni, che si confronta con un 2023 pari a 348,3 milioni, evidenziando una crescita di 98,4 milioni.
Nel 2024 gli investimenti operativi del Gruppo, al lordo dei contributi in conto capitale, hanno raggiunto gli 860,3 milioni, in aumento del 5,5%. Gli investimenti sulle infrastrutture regolate del Gruppo hanno determinato un incremento della RAB, salita a 3,6 miliardi, 250 milioni in più rispetto al 2023.
La solidità finanziaria del Gruppo è pienamente riconfermata con un rapporto debito netto/MOL a 2,50x, in miglioramento sia rispetto al terzo trimestre 2024 sia rispetto al dato al 31 dicembre 2023.
L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 3,96 miliardi rispetto ai 3,83 miliardi al 31 dicembre 2023, “principalmente a seguito della crescita degli investimenti e delle operazioni di acquisto di partecipazioni, tra cui l’acquisizione del 70% di TRS Ecology”.
La creazione di valore relativa all’esercizio 2024 è evidente nell’evoluzione del rendimento sul capitale proprio (ROE) in crescita, pari al 12,2% rispetto al 10,4% dell’anno precedente. In miglioramento anche il rendimento sul capitale investito (ROI) che si attesta al 10,4%, rispetto al 9,8% del 2023.
Il CdA proporrà all’assemblea dei soci del 30 aprile la distribuzione di un dividendo di 15 centesimi di euro per azione, in aumento del 7,1% rispetto all’ultimo dividendo pagato. “Un incremento di cui beneficerà a cascata l’intera politica dei dividendi dei prossimi anni, fino a raggiungere i 17 centesimi per azione nel 2028, con un utile netto per azione in crescita del 6% medio annuo”. Lo stacco della cedola avverrà il 23 giugno 2025, con pagamento a partire dal 25 giugno. Il dividendo sarà corrisposto alle azioni in conto alla data del 24 giugno 2025.
Hera “conferma, in particolare, l’impegno per coniugare crescita aziendale e sviluppo sostenibile con iniziative concrete in grado di accompagnare il Paese verso la transizione green, in piena coerenza con il Piano industriale 2024-2028 del Gruppo e il Climate Transition Plan con target Net Zero al 2050. I risultati economici e patrimoniali evidenziano, pertanto, la capacità di creazione di valore che guida la crescita del Gruppo”.
Cristian Fabbri, presidente esecutivo di Hera, ha dichiarato: “I risultati ottenuti confermano la capacità del Gruppo Hera di proseguire nel proprio percorso di creazione di valore ambientalmente sostenibile. L’incremento dei principali indicatori economico-finanziari e il continuo miglioramento del rendimento sul capitale investito, con un ROI che sale al 10,4% e un rendimento per gli azionisti (TSR) che supera il 35%, sono chiari segnali della solidità del nostro modello industriale (…)”. “I risultati del 2024 riconfermano, quindi, la validità della visione strategica del nostro Gruppo e costituiscono il primo tassello del nostro Piano industriale”.
Orazio Iacono, AD di Hera, ha così commentato: “Nel 2024 il Gruppo Hera conferma la propria solidità e capacità di crescita, registrando un incremento di oltre il 30% dell’utile netto di pertinenza degli Azionisti, che sale a quasi 500 milioni di euro. Un risultato a cui
contribuiscono tutti i business e che dimostra la capacità del Gruppo Hera di continuare a crescere in un contesto macroeconomico complesso (…)”. “Il Gruppo Hera ha dimostrato, quindi, ancora una volta la capacità di coniugare sviluppo economico e sostenibilità, contribuendo in maniera significativa alla creazione di valore nei territori serviti e al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, utilizzando la leva dell’innovazione che ci garantisce efficienza e nuove opportunità di crescita”.