Gli eurolistini chiudono perlopiù in ribasso mentre Wall Street procede negativa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 39.058 punti (-0,8%) in calo come il DAX di Francoforte (-1,1%), il CAC 40 di Parigi (-1,0%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%). Chiude invece sopra la pari il Ftse 100 di Londra (+0,3%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,8%, lo S&P 500 l’1,0% e il Dow Jones lo 0,2%.
Focus principale sull’agenda macroeconomica, in vista soprattutto degli ultimi dati sul PIL Usa (giovedì) e sul deflatore PCE (venerdì), misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla Fed.
Sullo sfondo, continua a tenere banco il tema delle tariffe in vista 2 aprile, quando Trump svelerà i dettagli sui dazi reciproci.
Nonostante resti l’aspettativa che la mossa sarà più “soft” e più mirata di quanto temuto in precedenza, persiste il pessimismo negli Usa con il peggior dato sulla fiducia dei consumatori in 12 anni.
Dall’agenda macro odierna, nel Regno Unito, a febbraio, i prezzi al consumo sono aumentati del 2,8% su base annua, meno delle attese (+2,9%) dopo il +3,0% di gennaio. Sono saliti dello 0,4% su base mensile, a fronte del +0,5% delle attese e del -0,1% del mese precedente. Il CPI Core ha riportato un incremento del 3,5%, rispetto al +3,6% delle previsioni e al +3,7% del mese precedente.
Oltreoceano, gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti hanno registrato a febbraio un incremento mensile dello 0,9% (dato preliminare), contro il -1% delle previsioni e dopo il 3,3% del mese precedente.
Inoltre, nella settimana al 21 marzo l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, è sceso del 2%, dopo il -6,2% della settimana precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,079, il dollaro/yen sale a 150,6. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,2%) a 73,2 dollari e il Wti (+1,3%) a 69,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 110 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,90%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Cucinelli (+2,1%), Leonardo (+1,5%), Saipem (+1,5%), Eni (+1,2%) mentre chiudono in coda Prysmian (-6,2%) seguita da Banco Bpm (-4,5%), Stmicroelectronics (-4,1%), Ferrari (-3,7%).