Gli eurolistini chiudono perlopiù in ribasso mentre Wall Street procede negativa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 39.099 punti (+0,1%) mentre chiudono in calo il DAX di Francoforte (-0,8%), il CAC 40 di Parigi (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%).
Oltreoceano, il Dow Jones cede lo 0,5%, il Nasdaq e lo S&P 500 lo 0,4%.
Focus sugli ultimi dati macroeconomici, con gli investitori intenti a trarre nuove indicazioni sullo stato di saluto della prima economia mondiale e sulle prossime mosse della Fed.
Attenzione anche alle dichiarazioni provenienti dalla banca centrale Usa: il presidente della Fed di St. Louis, Alberto Musalem, ha affermato che non è chiaro se l’impatto dei dazi sarà temporaneo, avvertendo che gli effetti secondari potrebbero indurre i policy maker a mantenere più a lungo stabili i tassi di interesse.
Dall’agenda macro la lettura finale sul Pil americano del quarto trimestre 2024 ha evidenziato una crescita annualizzata del 2,4% rispetto al trimestre precedente, al di sopra del +2,3% della seconda lettura preliminare e delle attese.
A febbraio il dato preliminare diffuso dal Dipartimento del Commercio sulle scorte all’ingrosso statunitensi è aumentato dello 0,3% su base mensile, inferiore al +0,7% delle attese e al +0,8% del finale di gennaio.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,080, il dollaro/yen a 151,0. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,1%) a 73,1 dollari e il Wti (+0,1%) a 69,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 111 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,88%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Telecom Italia (+4,7%), Nexi (+2,1%), Inwit (+1,9%), Ferrari (+1,8%) mentre chiudono in coda Stellantis (-4,2%) seguita da Buzzi (-4,1%), Tenaris (-2,1%), Campari (-1,8%).