Avvio sottotono per le principali borse europee in scia alle tensioni commerciali.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 38.990 punti, in calo come il Dax di Francoforte (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%), l’Ibex35 di Madrid (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Sul sentiment continuano a pesare i timori legati alla guerra commerciale dopo il recente annuncio di Trump di nuovi “dazi del 25% permanenti su tutti i veicoli prodotti fuori dagli Usa”, a partire dal 2 aprile, ovvero dal giorno della “liberazione dell’America” quando scatteranno anche i dazi reciproci nei confronti di 15 Paesi.
Inoltre, il presidente Usa ha avvertito che se l’Unione Europea e il Canada collaborano “per danneggiare economicamente gli Stati Uniti” potrebbero essere soggetti a maggiori dazi.
Intanto, però, l’Unione Europea ha avvertito che la sua risposta ai dazi di Donald Trump sulle auto sarà “tempestiva, robusta e ben calibrata”. Anche il Canada è pronto a prendere contromisure di cui darà i dettagli la settimana prossima.
Giornata ricca di spunti provenienti dall’agenda macro con, tra gli altri, la disoccupazione di marzo della Germania, la fiducia dei consumatori di marzo di Italia ed Eurozona e dagli Usa reddito e spese personali di febbraio.
Intanto è emerso che in Francia l’indice dei prezzi al consumo di marzo (preliminare) ha registrato un +0,2% su base mensile, a fronte del +0,3% delle attese e della variazione nulla di febbraio. Su base annua il dato ha riportato un +0,8%, come il mese precedente. L’indice armonizzato agli standard Ue ha segnato un +0,2 m/m, a fronte del +0,3% del consensus e del +0,1% di febbraio, mentre su base annua i prezzi al consumo sono saliti dello 0,9%, rispetto al +1,1% delle attese e al +0,9% del mese precedente.
L’indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori in Germania, con riferimento ad aprile, si è attestato a -24,5 punti, in lieve miglioramento rispetto al mese precedente (-24,6 punti) ma al di sotto delle attese (-23,0 punti).
Nel Regno Unito, il dato finale del PIL del 4Q 2024 ha evidenziato una crescita dello 0,1% su base trimestrale, in linea con le attese e al di sopra della variazione nulla del trimestre precedente. A livello tendenziale il dato ha mostrato un aumento dell’1,5%, al di sopra del +1,4% delle previsioni e del +1,2% del trimestre precedente.
Sempre nel Regno Unito, a febbraio, le vendite al dettaglio sono salite su base annua del 2,2%, oltre il +0,5% delle attese e il +0,6% di gennaio. Su base mensile sono aumentate dell’1,0%, contro il -0,3% delle previsioni e dopo il +1,4% de mese precedente. Le vendite al dettaglio, escluso il carburante, sono salite del 2,2% su base annua, a fronte del +0,4% del consensus, dopo il +0,8% di gennaio. Su base mensile si è registrata una variazione in aumento dell’1,0% (consensus -0,5%) dopo il +1,6% di gennaio.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,078 e il cambio dollaro/yen a 150,4. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,5%) a 73,0 dollari al barile e il Wti (-0,5%) a 69,6 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 111 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,83%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Ferrari (+2,6%), Italgas (+2,3%), Inwit (+1,9%) e Snam (+1,3%); in coda Bper (-1,6%), Moncler (-1,5%), Unicredit e Banco BPM (-1,4%).