Avvio in calo per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,9% a 38.387 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-1,1%), il Dax di Francoforte (-1%), il Ftse 100 di Londra (-0,8%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,4%).
Sul sentiment continuano a pesare i timori legati alla guerra commerciale dopo il recente annuncio di Trump di nuovi “dazi del 25% permanenti su tutti i veicoli prodotti fuori dagli Usa”. A ciò si aggiunge l’intenzione di imporre tariffe universali del 20% a partire dal 2 aprile che, come ha avvertito Trump, colpiranno tutti i Paesi e non solo i cosiddetti “dirty 15”, ovvero quelli con i maggiori squilibri commerciali con gli Usa.
Restano monitorate anche le tensioni internazionali ulteriormente alimentate dalle parole del presidente Usa, il quale ha minacciato che potrebbe considerare tariffe sul petrolio russo e su chi lo acquista, se non si riuscirà a raggiungere il cessate il fuoco con l’Ucraina. La Russia è il terzo produttore mondiale di greggio e le imposte potrebbero avere effetti di vasta portata sull’economia globale.
Occhi infine sugli appuntamenti della settimana che culmineranno con il report sul lavoro statunitense in calendario venerdì.
Attesi oggi, in Italia, i prezzi al consumo armonizzati preliminari, in Germania, i prezzi al consumo preliminari, negli USA, il PMI manifatturiero di Chicago e l’indice manifatturiero Fed di Dallas, tutti di marzo.
Nel frattempo è emerso che a febbraio le vendite al dettaglio in Giappone sono aumentate dell’1,4% su base annuale, rallentando più delle attese (+2,4%) rispetto al +4,4% di gennaio (rivisto da +3,9%). Su base mensile, il retail è cresciuto dell’1,5%, rispetto al -0,7% di gennaio (dato rivisto da -0,6%).
Nella stessa area e mese, il preliminare sulla produzione industriale è salito dell’1,0% su base mensile, sopra le attese (+0,8%) e il mese precedente (-2,8%; dato rivisto da -2,3%).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,084 mentre il cambio dollaro/yen scende a 148,8. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,2%) a 72,6 dollari al barile e il Wti (-0,3%) a 69,1 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 113 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,80%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Telecom Italia (+0,8%) dopo che Poste Italiane ne ha acquistato il 15% da Vivendi per 684 milioni diventando il maggior azionista della società di telecomunicazioni con il 24,8%. Seguono Snam (+0,7%) e Italgas (+0,6%).
In coda, Prysmian (-3,3%), MPS (-3,2%) e Bper (-2,8%).