Prevista partenza negativa per le principali borse europee.
Chiusura venerdì in rosso a Wall Street con il Nasdaq a -2,7%, l’S&P 500 a -2% e il Dow Jones a -1,7%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -4%, Hong Kong viaggia a -1,3% e Shanghai a -0,4%.
Sul sentiment continuano a pesare i timori legati alla guerra commerciale dopo il recente annuncio di Trump di nuovi “dazi del 25% permanenti su tutti i veicoli prodotti fuori dagli Usa”. A ciò si aggiunge l’intenzione di imporre tariffe universali del 20% a partire dal 2 aprile che, come ha avvertito Trump, colpiranno tutti i Paesi e non solo i cosiddetti “dirty 15”, ovvero quelli con i maggiori squilibri commerciali con gli Usa.
Restano monitorate anche le tensioni internazionali ulteriormente alimentate dalle parole del presidente Usa, il quale ha minacciato che potrebbe considerare tariffe sul petrolio russo e su chi lo acquista, se non si riuscirà a raggiungere un cessate il fuoco con l’Ucraina. La Russia è il terzo produttore mondiale di greggio e le imposte potrebbero avere effetti di vasta portata sull’economia globale.
Occhi infine sugli appuntamenti della settimana che culmineranno con il report sul lavoro statunitense in calendario venerdì.
Attesi oggi, in Italia, i prezzi al consumo armonizzati preliminari, in Germania, i prezzi al consumo preliminari, negli USA, il PMI manifatturiero di Chicago e l’indice manifatturiero Fed di Dallas, tutti di marzo.
Nel frattempo è emerso che a febbraio le vendite al dettaglio in Giappone sono aumentate dell’1,4% su base annuale, rallentando più delle attese (+2,4%) rispetto al +4,4% di gennaio (rivisto da +3,9%). Su base mensile, il retail è cresciuto dell’1,5%, rispetto al -0,7% di gennaio (dato rivisto da -0,6%).
Nella stessa area e mese, il preliminare sulla produzione industriale è salito dell’1,0% su base mensile, sopra le attese (+0,8%) e il mese precedente (-2,8%; dato rivisto da -2,3%).
A Piazza Affari, occhi su Poste Italiane che ha acquistato il 15% di Tim da Vivendi per 684 milioni diventando così il maggior azionista della società di telecomunicazioni con il 24,8%.
Riflettori anche su UniCredit che ha ricevuto, da parte della BCE e della Banca d’Italia, il via libera all’acquisizione del controllo diretto di Banco BPM.
Inoltre, il CdA di UniCredit ha deliberato, in esecuzione della delega conferita dall’assemblea del 27 marzo scorso, l’aumento di capitale a servizio dell’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria promossa su Banco BPM.