Mercati asiatici – Seduta incerta in un clima di cautela

Seduta incerta per le principali borse asiatiche dopo la chiusura perlopiù positiva di ieri a Wall Street.

Shanghai guadagna lo 0,4% e Shenzhen è flat, caute come Hong Kong (+0,3%) e il Giappone con Nikkei a -0,1% e Topix +0,2%.

Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +1%, l’S&P 500 a +0,6% e il Nasdaq a -0,1%.

Gli investitori restano cauti, in vista di domani 2 aprile, definito da Donald Trump il “Liberation Day”, inteso come l’inizio di una politica più protezionistica quale ritorsione contro i partner commerciali accusati da tempo di “fregare” gli Stati Uniti.

In particolare, gli investitori restano intimoriti dall’impatto di una guerra commerciale sull’economia globale, paure ulteriormente alimentate dal rischio di tariffe universali del 20% che, come ha avvertito Trump, colpiranno tutti i Paesi e non solo i 15 con i maggiori squilibri commerciali con gli Usa.

Resta allo stesso tempo l’attenzione sulla politica monetaria con la Reserve Bank dell’Australia che ha confermato i tassi al 4,1% dopo il taglio di 25 punti base effettuato a febbraio, in linea alle attese.

Sullo sfondo rimangono monitorate le tensioni geopolitiche con la Cina che ha comunicato l’avvio di esercitazioni congiunte dell’esercito, della marina e delle forze missilistiche al largo della costa di Taiwan, un “severo monito” contro chi cerca di minare la pace nello Stretto.

Riguardo invece l’Ucraina, Trump ha affermato di aspettarsi che il presidente russo Vladimir Putin “farà la sua parte” nell’ambito di un accordo per porre fine alla guerra.

Sul fronte macro, a febbraio, il tasso di disoccupazione in Giappone si è attestato al 2,4%, in calo rispetto al mese precedente e al di sotto delle attese (entrambi a +2,5%).

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,080 e il cambio dollaro/yen a 149,9. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 75,0 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 71,7 dollari al barile.