Mercati – Avvio negativo per l’Europa, Milano (-1,5%) torna sotto 37mila con banche in rosso

Altra seduta negativa per le principali borse europee dopo il crollo di ieri.

A Milano, il Ftse Mib cede l’1,5% tornando sotto quota 37mila punti (36.507), male come l’Ibex35 di Madrid (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%) e il Dax di Francoforte (-0,5%).

Il sentiment resta fortemente appesantito dalle preoccupazioni sull’impatto che i nuovi dazi statunitensi avranno sull’economia globale. Gli analisti stimano che le conseguenze a breve termine di queste misure saranno probabilmente un aumento dei prezzi negli Stati Uniti e una crescita più lenta, o addirittura la recessione.

L’unica speranza è che il 5 aprile, data dell’entrata in vigore dei nuovi dazi, la Casa Bianca cambi le carte in tavola, un’ipotesi che sembra tuttavia improbabile.

L’escalation della guerra commerciale sta intanto modificando anche le aspettative sui tassi con i mercati che stimano per quest’anno una possibilità del 50% che la Fed effettuerà quattro riduzioni da 25 punti base.

Ulteriori segnali dovrebbero arrivare oggi dalla pubblicazione del report sul lavoro statunitense.

Si rileva intanto che a febbraio, in Germania, gli ordini alle fabbriche sono stati flat, recuperando meno delle attese (+3,4%) dal -5,5% di gennaio (rivisto da -7%).

Nello stesso mese, la produzione industriale francese è salita dello 0,7% su base mensile, oltre le attese (+0,3%), dopo il -0,5% di gennaio.

Spostando lo sguardo sull’Italia, occhi in serata sul giudizio di Fitch.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,105 mentre il cambio dollaro/yen scende a 145,9. Tra le materie prime, petrolio ancora in rosso con il Brent (-1,8%) a 68,9 dollari al barile e il Wti (-1,9%) a 65,7 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 114 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,73%.

Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Terna (+1,3%), Hera e Campari (entrambe +1%); in coda i titoli bancari con MPS (-3,8%), Bper (-3,7%) e Unicredit (-3,6%).