Avvio di settimana fortemente negativo per le principali borse europee dopo il tonfo di venerdì scorso.
A Milano, il Ftse Mib cede il 6% a 32.584 punti, male come il Dax di Francoforte (-6,8%), il Cac 40 di Parigi (-5,7%), l’Ibex35 di Madrid (-5,3%) e il Ftse 100 di Londra (-5,3%).
Sul sentiment continuano a pesare i timori legati alla guerra commerciale innescata dall’annuncio di dazi generalizzati da parte del presidente degli Stati Uniti la scorsa settimana.
I dazi annunciati lo scorso 2 aprile includono un’imposta generale del 10% su tutte le importazioni, insieme a tariffe più elevate, fino al 49%, su alcune nazioni.
La Cina ha reagito ai dazi combinati del 54% con tariffe di ritorsione del 34% sui beni statunitensi.
Nel frattempo, domenica, il presidente Trump ha dichiarato che i suoi nuovi dazi sono l’unico modo per risolvere i grandi disavanzi commerciali con la Cina e l’Unione Europea, confermando che tali dazi resteranno in vigore. Il numero uno della Casa Bianca ha poi minimizzato il panico sui mercati azionari, paragonandoli a “una cura” destinata a curare i mali dell’economia americana.
Resta l’attenzione sulla politica monetaria con i mercati che stanno scontando più di quattro tagli da 25 punti base da parte della Fed entro la fine dell’anno rispetto ai tre stimati il 1° aprile, il giorno precedente gli annunci di Trump.
In questo contesto gli analisti di Goldman Sachs hanno aumentato la probabilità di una recessione negli Stati Uniti nel 2025, al 45% dal 35% della settimana precedente.
Intanto sul fronte macro, in Germania a febbraio la produzione industriale è calata dell’1,3% su base mensile, a fronte del -0,9% delle attese e del +2,0% del mese precedente.
Nello stesso mese, il surplus della bilancia commerciale tedesca, corretta per l’effetto calendario, si è attestato a 17,7 miliardi, al di sotto di quanto atteso dagli analisti (18,4 miliardi), dopo i 16,2 miliardi di gennaio (dato rivisto da 16 miliardi).
Attese più tardi in mattinata le vendite al dettaglio dell’Eurozona di febbraio.
Sul forex, l’euro/dollaro corre a 1,10 mentre il cambio dollaro/yen crolla a 145,4. Tra le materie prime, petrolio in rosso con il Brent (-3,9%) a 63,0 dollari al barile e il Wti (-4%) a 59,5 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 130 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,78%.
Tornando a Piazza Affari, nessun titolo in territorio positivo. In coda Iveco (-9,9%), preceduto da Mediobanca (-9,8%), Buzzi (-9,6%), Prysmian (-9%).