Mercati – Prosegue la raffica di vendite in Europa, Ftse Mib (-6,7%) interamente in rosso

Le borse europee proseguono in pesante calo a metà seduta in linea ai futures di Wall Street.

A Milano, il Ftse Mib crolla del 6,7% a 32.335 punti fino a toccare i minimi da agosto 2024, male come il Dax di Francoforte (-6,5%), il Cac 40 di Parigi (-6,2%), l’Ibex35 di Madrid (-5,9%) e il Ftse 100 di Londra (-4,9%).

I mercati continuano a soffrire per i rischi legati alla guerra commerciale con i controdazi della Cina e Trump che non intende arretrare dalla propria posizione sulle tariffe.

Le conseguenti preoccupazioni per l’economia stanno spingendo al rialzo le stime di recessione negli Usa e portando gli operatori a lasciare l’azionario per cercare rifugio sui titoli di Stato e altri asset considerati sicuri.

Preoccupazioni che stanno modificando anche le aspettative sulla politica monetaria con i mercati che scontano, al momento, cinque tagli ai tassi da 25 punti base da parte della Fed entro fine anno a fronte di tre riduzioni stimate la scorsa settimana. Il tutto sebbene il presidente Jerome Powell abbia chiarito che la banca centrale non ha fretta di reagire.

Sul fronte macro, a febbraio, le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono migliorate, meno delle attese (+0,5%), a +0,3% su base mensile, rispetto alla variazione nulla di gennaio (rivisto da -0,3%). Su base annua, il dato ha accelerato, più del consensus (+1,8%), a +2,3% dal +1,8% del mese precedente (rivisto da +1,5%).

In Germania, sempre a febbraio, la produzione industriale è calata dell’1,3% su base mensile, a fronte del -0,9% delle attese e del +2,0% del mese precedente.

Nello stesso mese, il surplus della bilancia commerciale tedesca, corretta per l’effetto calendario, si è attestato a 17,7 miliardi, al di sotto delle attese (18,4 miliardi), dopo i 16,2 miliardi di gennaio (dato rivisto da 16 miliardi).

Sul forex, l’euro/dollaro resta in forte rialzo a 1,097 mentre il cambio dollaro/yen crolla a 145,9. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in rosso con il Brent (-4%) a 62,9 dollari al barile e il Wti (-4,3%) a 59,3 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund aumenta a 125 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,75%.

Tornando a Piazza Affari, ancora nessun segno positivo mentre le vendite colpiscono in particolare Interpump (-9,7%), Leonardo (-9,2%), Iveco e MPS (entrambi -9,1%).