Le borse europee proseguono in territorio positivo a metà seduta, pur rallentando dalla rimonta incassata in apertura dopo il lunedì nero, mentre i futures di Wall Street viaggiano in denaro.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% confermandosi sopra quota 33mila punti (33.010), in linea con l’Ibex35 di Madrid (+0,5%) e preceduti dal Ftse 100 di Londra (+1,4%), il Dax di Francoforte (+1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,8%).
Gli investitori restano condizionati dai rischi legati alla guerra commerciale con Trump che ha minacciato di imporre tariffe aggiuntive del 50% alla Cina, alimentando però allo stesso tempo la prospettiva di alcune trattative.
Il presidente Usa ha infatti incaricato il segretario del Tesoro, Scott Bessent, insieme a Jamieson Greer, rappresentante commerciale degli Stati Uniti, di dare il via ai colloqui bilaterali con il Giappone dopo una chiamata con il primo ministro Shigeru Ishiba. Tokyo sembra pertanto destinata ad avere la priorità sugli altri partner commerciali nelle trattative sui dazi.
Le tensioni commerciali stanno intanto modificando anche le prospettive sulla politica monetaria con i mercati che prevedono almeno tre riduzioni dei tassi per quest’anno, di cui la prima completamente scontata per giugno. Il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha affermato che c’è molta ansia tra i leader aziendali sul fatto che i dazi potrebbero innescare diffuse interruzioni dell’offerta e rinnovare le pressioni inflazionistiche.
Sul fronte macro, la bilancia commerciale francese di febbraio ha registrato un deficit di 7,9 miliardi rispetto al saldo negativo atteso di 5,4 miliardi dopo i -6,5 miliardi di gennaio.
In settimana si attendono, tra gli altri, per giovedì dagli Usa l’inflazione di marzo e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, per venerdì l’inflazione tedesca di marzo e dal Regno Unito il PIL e la produzione industriale entrambi di febbraio.
Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,093 mentre il cambio dollaro/yen sale a 147,3. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,2%) a 64,4 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 60,9 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund si mantiene a 122 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,82%. Atteso per venerdì il giudizio di S&P sull’Italia, attualmente pari a BBB con outlook stabile.
Tornando a Piazza Affari, guidano Leonardo (+5,4%) e Unipol (+4,6%) seguite daBuzzi (+3,3%) e Fineco (+3,1%). In coda Stellantis (-1,7%), Eni (-1,1%), TIM (-1%) e MPS (-0,3%).