Le borse europee proseguono in forte rialzo nel pomeriggio, seppur ancora in rallentamento rispetto al balzo di avvio seduta, e con il ritorno in rosso di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna il 5,2% a 34.440 punti, seguito da Dax di Francoforte (+4,9%), Ibex35 di Madrid (+4,8%), Cac 40 di Parigi (+4,7%) e Ftse 100 di Londra (+3,9%). Oltreoceano, il Nasdaq cede il 3,5%, l’S&P500 il 2,9% e Dow Jones il 2,3%.
Se da un lato il sentiment continua a beneficiare della pausa di 90 giorni nei dazi reciproci statunitensi, dall’altro lato persistono le preoccupazioni che la guerra commerciale possano causare danni duraturi all’economia. L’Ue ha intanto deciso di sospendere per 90 giorni le tariffe decise ieri contro i prodotti americani, secondo quanto annunciato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
In tale contesto, gli investitori stanno anche valutando i segnali proventi dall’agenda macro compresa la lettura sull’inflazione Usa che non ha fornito nuove rassicurazioni. Infatti, il dato, pur rallentando più delle attese a -0,1% su base mensile e al +2,4% anno su anno, non include ancora il potenziale impatto dei dazi sui prezzi essendo relativo a marzo ovvero precedente all’annuncio di Trump sulle tariffe.
Sempre dall’agenda odierna, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono salite a 223mila unità, in linea al consensus, dalle 219mila unità della settimana precedente.
A febbraio, in Italia, la produzione industriale è calata dello 0,9% su base mensile, in linea con le attese, ma in netto rallentamento dal +2,5% del mese precedente (rivisto da +3,2%). La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato un calo del 2,7%, oltre le stime degli analisti ferme a -1,9%, dopo il -0,8% di gennaio (rivisto da -0,6%).
Sul forex, l’euro/dollaro corre a 1,113 mentre il cambio dollaro/yen scivola a 144,8. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in forte ribasso con il Brent (-4,7%) a 62,4 dollari al barile e il Wti (-5,2%) a 59,1 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund cala a 122 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,80%.
Tornando a Piazza Affari, il Ftse Mib si mantiene interamente positivo trainato da Unicredit (+9%), Telecom Italia e Prysmian (entrambe +8,6%), Nexi (+8,1%).