Mercati – Listini europei proseguono tonici a metà seduta, guida ancora Milano a +6,3%

Le borse europee proseguono ben intonate a metà seduta, dopo un avvio in volata in scia ai segnali di distensione sui dazi, mentre i futures di Wall Street viaggiano in negativo.

A Milano, il Ftse Mib viaggia a +6,1% a 34.719 punti, seguito da Dax di Francoforte (+5,3%), Cac 40 di Parigi (+4,9%), Ibex35 di Madrid (+4,8%) e Ftse 100 di Londra (+3,9%).

I mercati accolgono con ottimismo l’annuncio a sorpresa, di ieri sera, da parte di Trump che ha deciso di sospendere immediatamente per 90 giorni i dazi reciproci ai Paesi che hanno manifestato l’intenzione di negoziare, lasciando però per tutti la tariffa base del 10%.

Punita invece la Cina per aver reagito, contro cui scattano dazi sino al 125% dopo che Pechino aveva annunciato, a sua volta, tariffe dell’84% contro gli Stati Uniti.

Resterebbero in vigore anche i dazi al 25% su auto, acciaio e alluminio.

Occhi allo stesso tempo sulla politica monetaria all’indomani della pubblicazione dei verbali della Fed relativi alla meeting del 18-19 marzo. Documento dal quale è emerso che tutti i partecipanti hanno concordato nel lasciare i tassi invariati, considerata l’incertezza dell’outlook, e che quasi tutti i funzionari vedevano rischi tendenti al rialzo per l’inflazione e tendenti al ribasso per l’occupazione.

Cresce l’attesa per il dato sull’inflazione Usa di marzo e delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.

Intanto, a febbraio in Italia la produzione industriale ha registrato un calo dello 0,9% su base mensile, in linea con le attese, in netto rallentamento dal +2,5% del mese precedente (rivisto da +3,2%). La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato un calo del 2,7%, oltre le stime degli analisti ferme a -1,9%, dopo il -0,8% di gennaio (rivisto da -0,6%).

A marzo in Cina i prezzi alla produzione sono calati su base tendenziale del 2,5%, dopo il -2,2% di febbraio e rispetto al -2,0% del consensus. Nello stesso mese, i prezzi al consumo sono calati dello 0,1% su base annua, rispetto alla variazione nulla delle attese e al -0,7% di febbraio.

Sempre a marzo, l’indice dei prezzi alla produzione giapponese ha riportato un +0,4% su base mensile, al di sopra delle attese (+0,2%) e rispetto al mese precedente pari a +0,2% (dato rivisto da +0,0%). Su base annuale, l’indice ha registrato un incremento del 4,2%, al di sopra delle attese (+3,9%) e rispetto al mese precedente (+4,1%, rivisto da +4,0%).

Sul forex, l’euro/dollaro corre a 1,105 mentre il cambio dollaro/yen scivola a 146,3. Tra le materie prime, petrolio in forte ribasso con il Brent (-3%) a 63,5 dollari al barile e il Wti (-3,1%) a 60,4 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund sale  121 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,86%.

Tornando a Piazza Affari, Ftse Mib interamente positivo trainato da Interpump (+10,3%), Fineco (+9,9%), Nexi (+9,8%) e Unicredit (+9,5%).