I futures sull’azionario americano cedono l’1,6-2,7%, preannunciando un avvio in ribasso a Wall Street, all’indomani dell’annuncio di Trump sullo stop ai dazi e con l’attenzione rivolta agli ultimi dati sull’inflazione.
Chiusura ieri in scia all’euforia per i principali listini oltreoceano, scatenata dall’annuncio di Trump di uno stop di 90 giorni ai dazi, col in Nasdaq a 12,2%, lo S&P 500 a +9,5% e il Dow Jones a +7,9%.
Metabolizzato lo stop ai dazi di 90 giorni annunciato da Trump, l’attenzione oggi è rivolta soprattutto all’inflazione statunitense: a marzo l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un calo dello dello 0,1% su base mensile, sotto le attese (+0,1%) e a fronte del +0,2% del mese precedente. Anno su anno il CPI ha registrato un +2,4%, scendendo oltre le previsioni (+2,6%) rispetto al +2,8% di febbraio.
Il core rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, ha registrato un +0,1% m/m, a fronte del +0,3% delle previsioni e del +0,2% di febbraio. Anno su anno, l’inflazione core si è attestata al +2,8%, rispetto al +3,0% delle attese e al +3,1% del mese precedente.
Sul fronte lavoro, nella settimana al 5 aprile, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono state 223mila, in linea con le attese e al di sopra delle 219mila della settimana precedente.