Mercati asiatici – Contrastati con la continua escalation tra Usa e Cina

Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo il ritorno in rosso di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,5 e l’1,3%; bene anche Hong Kong a +1,7%. Male invece il Giappone con Nikkei e Topix entrambi a -2,8%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -4,3%, l’S&P500 a -3,5% e il Dow Jones a -2,5%.

Sebbene le azioni di Cina e Hong Kong siano in rialzo in attesa che le autorità adottino ulteriori misure di stimolo economico, nel complesso il sentiment resta appesantito dalla guerra commerciale tra Washington e Pechino con i conseguenti danni che i dazi potrebbero causare all’economia mondiale, alimentando i timori di una recessione.

A pesare ulteriormente sul clima è stata la precisazione, da parte dell’amministrazione Usa, secondo cui le tariffe nei confronti di Pechino sono complessivamente al 145%, in quanto, al 125% annunciato da Trump per i dazi reciproci, si somma il 20% deciso in precedenza per il fentanyl.

Gli Stati Uniti hanno poi comunicato l’entrata in vigore dal 2 maggio di un aumento al 120% delle tariffe sui pacchi di valore fino a 800 dollari provenienti da Pechino, precedentemente esentati. La Cina, dopo aver applicato dazi all’84% sul ‘made in America’, ha annunciato che importerà meno film dagli Usa colpendo così l’industria di Hollywood.

Tuttavia Trump rimane convinto di poter raggiungere un’intesa con Pechino: “ho grande rispetto per il presidente Xi, finiremo per trovare un accordo”, ha affermato il presidente Usa.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,126 mentre il cambio dollaro/yen scende a 144,0. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,1%) a 64,0 dollari al barile e il Wti (+1,1%) a 60,7 dollari al barile.