La boccata d’aria a Wall Street dura solo per una seduta con gli indici che giovedì crollano in scia ai timori di una guerra commerciale senza esclusione di colpi tra Usa e Cina.
L’S&P 500 chiude così a -3,46%, il Nasdaq a -4,31% e il Dow Jones a -2,5%.
Durante la seduta di mercoledì il presidente americano aveva bloccato per 90 giorni tutti i dazi ad eccezioni di quelli verso la Cina.
Una mossa che aveva regalato una giornata euforica a Wall Street, con gli indici balzati di circa il 10%, ma che ha avuto una durata breve a causa dell’inasprirsi dello scontro con la Cina.
I dazi verso il gigante asiatico hanno superato il 100% e anche se si dovesse negoziare e arrivare a un dimezzamento delle imposte il danno sarebbe ormai fatto, con le società a Wall Street che dovranno rivedere a ribasso le proprie previsioni per l’anno in corso.
A scatenare le vendite ieri è stata la comunicazione della Casa Bianca sui dazi alla Cina che, a differenza del 125% scritto da Donald Trump sul suo social Truth mercoledì, saranno del 145%.
Nel frattempo la seconda potenza al mondo non solo ha imposto controdazi dell’80% ai prodotti americani, ma sta anche negoziando con i paesi di tutto il mondo per creare un fronte anti-Trump.
La Cina potrebbe anche decidere di vendere i titoli di stato americani in proprio possesso, oggi intorno ai 750 miliardi di dollari.
Gli interessi sugli US Treasury ieri sono tornati a salire dopo il calo di mercoledì, segnale che alcuni paesi stanno già vendendo le propri posizioni ma anche che i fondi di investimento stanno cercando di fare cassa par coprire le proprie posizioni sui mercati (anche il calo dell’oro è dovuto ai fondi che stanno vendendo per saldare i i prestiti ricevuti dagli istituti finanziari).
Sarà difficile che la Cina possa vendere in massa i bond americani perchè i rischi sarebbero troppo alti anche per lei (ad esempio la svalutazione del dollaro creerebbe grandi difficolta nelle esportazioni del paese asiatico) ma potrebbe sicuramente usarli in risposta gli attacchi americani.
Tornando all’azionario Warner Bros Discovery è crollata del 12,53% dopo che la Cina ha comunicato che ridurrà notevolmente il numero di film americani importati.
Un’affermazione che ha pesato anche su Walisney Co. che ha chiuso a -6,8%.
Inversione di rotta anche per United Airlines Holding che perde tutti i guadagno di mercoledì e chiude a -11,41%. In rosso anche Delta Air Lines a -11,09% e Soutwest Airlines a -9,67%.
Nel settore tech, tra le più colpite, AMD ha chiuso a -8,41%, Micron a -10,04%, Super Micro Computer a -8,25% e Intel a -7,66%.
Nel settore automotive ennesimo crollo di Tesla (la peggiore del settore) a -7,27%. Profondo rosso anche per Ford a -3,79%, General Motors a -4,39% e Rivian a -2,63%
Passando alle materie torna a scendere il Brent a -3,28% a 63,33 dollari al barile. Inversione di rotta anche per il Wti a -4,08% a 59,82 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi l’oro rimbalza per il terzo giorno e chiude a +4,21% a 3209,02 dollari l’oncia. Stesso trend anche per l’argento a +2,3% a 31,11 dollari l’oncia
Infine sul forex resta stabile l’euro/dollaro a 1,127 e il dollaro/yen scende a 143,68.