Gli eurolistini chiudono in rialzo simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 35.844 punti (+2,4%) in guadagno come l’Ibex 35 di Madrid (+2,5%), il DAX di Francoforte (+1,5%), il Ftse 100 di Londra (+1,4%), il CAC 40 di Parigi (+0,9%).
Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P 500 guadagnano lo 0,4% e il Dow Jones lo 0,2%.
Il sentiment beneficia degli ultimi sviluppi sul fronte commerciale, con Trump pronto a esentare temporaneamente le case automobilistiche dai dazi per dare loro il tempo di adattare le proprie catene di approvvigionamento e di trasferire la produzione da Canada, Messico e altri paesi.
Lo sguardo è poi rivolto all’agenda macro della settimana, in particolare ai dati di marzo sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale (entrambi mercoledì) e ai dati settimanali sulle richieste di disoccupazione (giovedì).
Dall’agenda macro odierna, l’indice Empire State Manufacturing, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera dello stato di New York, ad aprile ha recuperato, più delle attese (-12,8 punti), a -8,1 punti da -20 punti del mese precedente.
Nell’Eurozona, a febbraio, la produzione industriale ha accelerato, contro le attese (+0,1%), a +1,1% su base mensile rispetto al +0,6% di gennaio. Su base annua, l’indice è aumentato dell’1,2%, a fronte di un -0,8% del consensus e del precedente -0,5%.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,129, il dollaro/yen sale a 143,1. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,8%) a 64,3 dollari e il Wti (-0,9%) a 61,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 119 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,72%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Stellantis (+6,5%), Leonardo (+5,2%), Banco Bpm (+3,6%), Mediobanca (+3,5%) mentre chiudono in coda Amplifon (-4,6%) e Campari (-1,6%).