Le borse europee accelerano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,4% a 35.500 punti, bene come il Dax di Francoforte (+1,5%), l’Ibex35 di Madrid (+1,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,9%); più cauto il Cac 40 di Parigi (+0,3%) frenato da LVMH (-7,4%) dopo i conti.
I mercati continuano a guardare con fiducia gli ultimi sviluppi geopolitici con Trump pronto a esentare temporaneamente le case automobilistiche dai dazi per dare loro il tempo di adattare le proprie catene di approvvigionamento e di trasferire la produzione da Canada, Messico e altri paesi.
Per contro, pesa la ritorsione della Cina che, in risposta all’aumento dei dazi Usa entrato in vigore il 2 aprile scorso, ha sospeso l’export di terre rare e minacciato il blocco delle forniture di componenti essenziali in diversi settori.
Sul fronte continentale, l’Unione Europea intende sfruttare la “finestra di 90 giorni per una soluzione condivisa” al problema degli “ingiustificati dazi” decisi dagli Stati Uniti, ha dichiarato il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic, dopo l’incontro a Washington con l’omologo Usa, Howard Lutnick.
Dall’agenda macro, nell’Eurozona, a febbraio, la produzione industriale ha accelerato, contro le attese (+0,1%), a +1,1% su base mensile rispetto al +0,6% di gennaio (rivisto da +0,8%). Su base annua, l’indice è aumentato dell’1,2%, a fronte di un -0,8% del consensus e del precedente -0,5% (rivisto da flat).
Nella stessa area, l’indice Zew di aprile è crollato a -18,5 punti rispetto ai positivi 13,2 punti stimati e ai 39,8 punti di marzo.
Nello stesso mese, l’omologo dato tedesco è scivolato a -14 punti a fronte dei 10,6 punti del consensus e ai precedenti 51,6 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro resta a 1,134 mentre il cambio dollaro/yen scende a 142,8. Tra le materie prime, il petrolio rallenta con il Brent (-0,1%) a 64,8 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 61,4 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund si mantiene a 117 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,69%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta Stellantis (+4,1%) in scia alla possibile pausa sui dazi sulle auto, seguita da Leonardo (+3%) e Pirelli (+2,9%); scivola in coda Amplifon (-2,6%), preceduta da Campari (-1,1%) e Moncler (-0,9%).