Industrie Chimiche Forestali (ICF) è tra gli operatori di riferimento a livello internazionale nella progettazione, produzione e commercializzazione di adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico destinati principalmente ai mercati calzaturiero & pelletteria, automotive e packaging. Il Gruppo è fortemente impegnato nel rispetto dei valori di Sostenibilità e dei principi ESG che ispirano l’attività da oltre un secolo. Il Gruppo ha ottenuto le più rilevanti certificazioni del settore chimico e aziendali, oltre ad aderire dal 1997 al programma Responsible Care, che promuove lo Sviluppo Sostenibile dell’Industria Chimica a livello internazionale secondo valori e comportamenti orientati alla salute, alla sicurezza e all’ambiente.
In un’intervista a Market Insight Marcello Taglietti, COO & Sustainability Director di ICF, ha presentato i principali risultati raggiunti in tema di sostenibilità e i prossimi obiettivi a cui il Gruppo sta già lavorando con determinazione.
“Abbiamo intrapreso il percorso della certificazione 30 anni fa, conseguendo e mantenendo le certificazioni di Qualità, Ambiente e Sicurezza, le cosiddette certificazioni di sistema. Accanto alle più note UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001 e UNI EN ISO 45001, abbiamo ottenuto la certificazione IATF 16949, uno standard specifico per la qualità dell’industria automobilistica, e la registrazione EMAS corredata della Dichiarazione Ambientale rappresentativa di tutti gli aspetti di miglioramento dell’efficienza ambientale”, esordisce Taglietti.
L’attenzione alla sostenibilità ha poi portato ICF a proporre alla clientela prodotti a sempre più ridotto impatto ambientale, senza pregiudicarne funzionalità e prestazioni.
“In questa direzione, lavoriamo da anni sulla sostituzione delle sostanze pericolose presenti nella formulazione dei nostri prodotti e sullo sviluppo di adesivi ecocompatibili e a basso contenuto di VOC (composti organici volatili, ndr), sfidando metodi di lavoro e tecnologie consolidate nel tempo”.
Questo impegno si concretizza nel continuo ampliamento della gamma di prodotti certificati secondo gli standard GRS (Global Recycle Standard), FSC (Forest Stewardship Council), BCI (Better Cotton Initiative), GOTS (Global Organic Textile Standard) e OK biobased.
In particolare, GRS è una certificazione internazionale promossa da Textile Exchange, organizzazione non-profit che promuove a livello internazionale lo sviluppo responsabile e sostenibile nel settore tessile, con l’obbiettivo di incentivare l’utilizzo di materiali riciclati.
“Nel 2021, abbiamo esteso a tutta la gamma di tessuti prodotti (puntali, contrafforti, rinforzi in cotone rigenerato impregnati; puntali, rinforzi e contrafforti estrusi contenenti polimeri riciclati) la certificazione GRS, caratterizzando così con il logo GRS i prodotti realizzati con una percentuale di materia prima riciclata superiore al 20%”, spiega il COO, precisando che “questo tipo di certificazione è quello forse ad oggi più riconosciuto dai brand del lusso”.
“Abbiamo anche portato avanti la certificazione FSC, che garantisce la provenienza del prodotto etichettato FSC da una foresta e da una filiera di approvvigionamento gestita in modo responsabile. In particolare, l’etichetta ‘FSC Misto’ indica che il legno o la carta all’interno del prodotto provengono da materiale certificato FSC, materiale riciclato e/o legno controllato, non meno del 70% di materiali certificati e/o riciclati”.
In questo caso, “abbiamo limitato la certificazione a una linea di prodotti che utilizzano un tessuto particolare che processiamo tramite i nostri sistemi di impregnazione e spalmatura di adesivi”.
Sempre per la gamma di prodotti di puntali contrafforti e rinforzi, “abbiamo ottenuto la certificazione OK biobased, che attribuisce un punteggio da 1 a 4 stelle in base alla percentuale determinata di materie prime rinnovabili presente nel prodotto analizzato. La maggior parte dei nostri prodotti certificati OK biobased si colloca nella fascia superiore, con un punteggio pari a quattro stelle, con oltre l’80% di materie prime rinnovabili”.
Da segnalare poi che “pur non avendo mantenuto la certificazione Standard 100 by OEKO-TEX, alcune famiglie di prodotti tessili per puntali, contrafforti e rinforzi, ne rispettano le linee guida in modo da garantire l’assenza di sostanze e prodotti chimici potenzialmente nocivi per la salute dell’uomo”.
Inoltre, al fine di valutare gli impatti ambientali generati dai propri prodotti, prosegue il manager, “nel 2019 ICF ha effettuato uno studio LCA (Life Cycle Assessment) sulla produzione di quattro categorie di tessuti, estrusi e impregnati, nel settore della pelletteria e calzaturiero”.
“Lo studio LCA ha consentito di analizzare i consumi e le emissioni lungo il ciclo di vita del prodotto, dall’estrazione delle materie prime fino alla produzione del tessuto e allo stoccaggio dello stesso prima della spedizione al cliente. Gli impatti analizzati – acidificazione, eutrofizzazione, incremento dell’effetto serra, ossidazione fotochimica, assottigliamento dell’ozono stratosferico e consumo di acqua equivalente – sono stati quindi riferiti a un metro lineare di prodotto, così da poterli interpretare correttamente in funzione della capacità produttiva dello stabilimento”.
In collaborazione con il CNR e sulla base della propria analisi LCA, nel 2022 ICF ha introdotto all’interno della Product Category Rule (PCR) “Fabrics” delle norme specifiche per la realizzazione di studi ambientali su tessuti estrusi ed impregnati, oggi attive e utilizzate come riferimento nel settore moda.
Grazie a questo importante contributo, sottolinea con soddisfazione il COO, “nel 2023 abbiamo ottenuto la certificazione EPD (Environmental Product Declaration) per i nostri tessuti estrusi ed impregnati, stabilendo un primato mondiale all’interno del settore calzaturiero. Ciò ci ha consentito di ottenere non solo un vantaggio competitivo, ma anche un supporto a livello di ecodesign per il prodotto finale”.
Più di recente ICF ha raggiunto un altro importante traguardo.
Lo scorso febbraio, infatti, “abbiamo ottenuto la certificazione ISCC PLUS (International Sustainability & Carbon Certification), uno standard riconosciuto a livello globale per la sostenibilità di materiali bio-based, riciclati e di origine circolare. Inoltre, abbiamo adottato il modello Mass Balance, un approccio innovativo che consente l’integrazione progressiva di materiali sostenibili nei processi produttivi di adesivi, garantendo trasparenza e tracciabilità lungo l’intera filiera, riducendo l’impatto ambientale senza compromettere la qualità e le prestazioni dei prodotti”.
Accanto a queste certificazioni di rilievo, vale la pena ricordare che nel 2023 ICF insieme ad ACBC, BCorp e Circular Science Company italiana, ha redatto il Manifesto di Sostenibilità: un documento che rappresenta l’impegno etico e la missione dell’azienda nel perseguire pratiche commerciali responsabili e nel contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra. Nel Manifesto di Sostenibilità la società ha dichiarato i propri obiettivi a breve e lungo termine con l’ambizione di ridurre il proprio impatto ambientale in linea con l’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico.
Nel frattempo, a partire dal 28 aprile sarà disponibile la sesta edizione del Bilancio di Sostenibilità (2024) di ICF, redatto su base volontaria secondo quanto previsto dai GRI Standards, in cui, precisa il manager, “abbiamo deciso di anticipare i possibili futuri requisiti normativi della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e abbiamo elaborato in maniera volontaria la Financial Materiality, che esamina i rischi e le opportunità legati alla sostenibilità che possono influenzare la nostra performance economica”.
Ma l’attività di ricerca e innovazione applicata alla sostenibilità del gruppo lombardo non si ferma mai.
“In questo periodo stiamo lavorando intensamente per sviluppare ulteriormente la gamma di adesivi base acqua e solvent free, che negli ultimi anni hanno avuto un sempre maggiore apprezzamento, soprattutto presso i brand del lusso, rispetto ai più tradizionali adesivi base solvente”, aggiunge il manager.
Rispetto a questi ultimi, infatti, “gli adesivi base acqua e solvent free, essendo privi di solventi e quindi non infiammabili, oltre a garantire analoghe performance, presentano evidenti vantaggi in termini di impatto ambientale, grazie alle basse emissioni, e di igiene industriale – data la riduzione dei rischi in fase di produzione, stoccaggio, trasporto e utilizzo”.
L’ottenimento di certificazioni di prodotto e processo e la continua ricerca di nuovi prodotti e materiali sostenibili hanno portato il Gruppo a raggiungere traguardi che sono in linea con le direttive dell’ Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e con alcuni dei Sustainable Development Goals (SDGs). In particolare: incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti (SDG 8); garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo (SDG 12); e proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre (SDG 15).
E certamente, conclude Taglietti, “grazie al proficuo lavoro del nostro team R&D, composto da oltre 20 professionisti, siamo in grado di fornire alla clientela soluzioni personalizzate, innovative e sostenibili e, al contempo, di anticipare la sempre più stringente regolamentazione in materia, dimostrando sul mercato una migliore capacità di essere competitivi, oltre che dinamici e flessibili”.
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