Seduta in rosso per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in flessione di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,6 e l’1,7%, f peggio Hong Kong (-2,4%). Debole anche il Giappone con Nikkei a -1% e Topix a -0,9%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,05%, l’S&P 500 a -0,2% e il Dow Jones a -0,4%.
Sul sentiment continuano a pesare le questioni commerciali con l’inquilino della Casa Bianca che ieri ha annunciato un’indagine sull’imposizione di dazi a tutte le importazioni di minerali critici. Una mossa che può aggravare le relazioni con fornitori strategici, tra tutti la Cina.
L’attenzione degli operatori è rivolta anche ai prossimi colloqui commerciali tra Stati Uniti e Giappone. Tokyo, uno dei maggiori detentori al mondo di debito Usa, ambisce a ottenere la totale eliminazione dei dazi imposti da Trump.
Per contro, buoni i dati macro cinese usciti oggi.
Nel primo trimestre del 2025 Pechino ha registrato un rialzo annuo del Pil pari al 5,4%, al di la del 5,2% stimato dagli analisti, mantenendo lo stesso passo dell’ultimo trimestre dell’anno precedente. Su base congiunturale, ha riferito l’Ufficio nazionale di statistica, la crescita è dell’1,2%, inferiore sia all”1,6% dei tre mesi precedenti e dell’1,4% del consensus.
A marzo le vendite al dettaglio in Cina hanno registrato un aumento del 5,9% annuo, al di sopra delle attese (+4,2%) e del dato di febbraio (+4,0%); mentre la produzione industriale è salita del 7,7% su base annua, oltre il 5,9% delle attese e di febbraio.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,137 mentre il cambio dollaro/yen scende a 142,4. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1%) a 64 dollari al barile e il Wti (-1,1%) a 60,6 dollari al barile.