Wall Street ferma il rimbalzo e chiude poco sotto la parità nella seduta di martedì mentre le tensioni con l’Europa tornano in primo piano con Donald Trump che ha rifiutato la proposta dell’unione sui dazi.
L’S&P 500 chiude così a -0,17%, il Nasdaq a -0,05% e il Dow Jones a -0,38%.
Gli ultimi 10 giorni sono stati imprevedibili per i mercati mondiali con le piazze finanziarie intente a inseguire i cambi di rotta del presidente americano nella guerra sui dazi.
Il bilancio è ancora abbondantemente negativo anche se i mercati hanno trovato un pò di stabilità nelle ultime sedute dopo che Donald Trump ha interrotto la maggior parte dei dazi ad eccezione di quelli verso la Cina per 90 giorni.
Anche verso la Cina ci sono state delle esenzioni come per smartphone, computers e altri prodotti elettronici mentre adesso la Casa Bianca sta valutando l’esenzioni di prodotti e componentistica dell’automotive.
Ma alle aziende americane questi continui cambi di direzione non piacciono e faticano a pianificare le mosse nel medio e lungo periodo, costrette a navigare a vista.
I mercati non riescono quindi a sbarazzarsi dell’incertezza sul futuro mentre l’imprevedibilità di Donald Trump continua a minare i rapporti con quei paesi che fino al dicembre scorso erano considerati alleati.
Tornando all’azionario crolla Albertsosn’s (-7,6%) nonostante risultati superiori alle attese. Il colosso alimentare ha pubblicato la guidance 2025 ben al di sotto delle aspettative degli analisti a causa dei possibili impatti dei dazi.
DaVita, società dell’heatlhcare, ha perso il 3% sopratutto a causa di un attacco ransomware avvenuto sabato scorso di cui ancora l’azienda non conosce le conseguenze e su cui sta indagando.
Tra le migliori di ieri Bank Of America ha chiuso a +3,6% dopo aver pubblicato risultati superiori alle attese.
Un trend che sta caratterizzando tutte le grandi banche americane che stanno registrando risultati da record. Anche Citigroup ha superato le attese degli analisti a ha chiuso ieri a +1,8%.
Balzo improvviso di Palantir Technologies (+6,2%) dopo un accordo con la Nato che userà proprio la sua AI per le operazioni di comando.
Passando alle materie si ferma il rimbalzo del Brent a -0,32% a 64,67 dollari al barile. Stesso andamento per il Wti a -0,08% a 61,48 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi l’oro torna a salire e chiude a +1,33% a 3269,14 dollari l’oncia. L’argento mette a segno la settima seduta positiva con un +0,69% a 32,39 dollari l’oncia.
Infine sul forex sale l’euro/dollaro a 1,136 e il dollaro/yen scende a 142,28.