Wall Street chiude la seduta di mercoledì in forte calo a causa delle preoccupazioni delle big rispetto alla guerra commerciale e in particolare alle ripercussioni per l’esposizione al mercato cinese.
L’S&P 500 chiude così a -2,24%, il Nasdaq a -3,07% e il Dow Jones a -1,73%.
Gli ultimi 10 giorni sono stati imprevedibili per i mercati mondiali con le piazze finanziarie intente a inseguire i cambi di rotta del presidente americano nella guerra sui dazi.
Il bilancio è ancora abbondantemente negativo (l’S&P 500 da inizio anno ha perso il 10,3%) anche se i mercati hanno trovato un pò di stabilità nelle ultime sedute dopo che Donald Trump ha interrotto la maggior parte dei dazi ad eccezione di quelli verso la Cina per 90 giorni.
Le aziende americane sono però ancora in subbuglio e faticano a pianificare le mosse nel medio e lungo periodo, costrette a navigare a vista.
Le più incerte sono quelle con una forte esposizione verso la Cina, sia come mercato di sbocco sia come tassello nella catena di fornitura.
I mercati non riescono quindi a sbarazzarsi dell’incertezza sul futuro mentre l’imprevedibilità di Donald Trump continua a minare i rapporti con quei paesi che fino al dicembre scorso erano considerati alleati.
A pesare sul sentiment dei mercati anche le parole di Jerome Powell che ha ribadito come i dazi imposti dalla Casa Bianca siano maggiori di quanto gli esperti si aspettassero e che porteranno a un rallentamento dell’economia e a un aumento dell’inflazione.
Il presidente della Fed ha anche aggiunto che la banca centrale dovrà attendere ancora prima di decidere se tagliare i tassi con rischio di far accelerare l’inflazione o se mantenere quelli attuali.
Così sull’azionario alcune aziende stanno già vedendo i forti effetti delle mosse di Washington.
Nvidia ieri è crollata del 6,9% dopo aver comunicato che le restrizioni sulla vendita di chips verso la Cina potrebbero portare a una perdita di 5,5 miliardi di dollari sui conti del primo trimestre anche a causa degli impegni già presi e delle possibili penali.
Simili le ragioni del crollo di AMD (-7,3%) che ha stimato un contraccolpo per il primo trimestre di 800 milioni di dollari.
L’incertezza è tale che ad esempio United Airlines ha dato due diverse previsioni per l’anno in corso, una che prevede uno scenario recessivo e l’altra più positiva perchè “è impossibile fare previsioni su quest’anno”.
I titoli della compagnia aerea hanno chiuso sulla parità nonostante risultati superiori alle attese per l’ultimo trimestre.
Passando alle materie rimbalza nuovamente il Brent a +1,82% a 65,85 dollari al barile. Stesso andamento per il Wti a +2,69% a 62,98 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi l’oro sale ancora e chiude a +3,81% a 3363,9 dollari l’oncia. L’argento mette a segno l’ottava seduta positiva con un +1,64% a 32,83 dollari l’oncia
Infine sul forex l’euro/dollaro è in lieve calo a 1,136 e il dollaro/yen sale a 142,55.