Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo mentre Wall Street procede tonica dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 35.948 punti (-0,1%). Chiudono sopra la pari il Ftse 100 di Londra (+0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%), il CAC 40 di Parigi (+0,6%), il DAX di Francoforte (+0,5%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna il 2,2%, lo S&P 500 e il Dow Jones il 2,0%.
Gli investitori restano intenti a monitorare le tensioni geopolitiche e a valutare l’impatto dei dazi.
Nel frattempo, il Fondo Monetario Internazionale ha ridotto le sue previsioni di crescita mondiale per quest’anno e il prossimo, avvertendo che le prospettive potrebbero peggiorare ulteriormente a causa della guerra commerciale.
L’istituto di Washington ha ridotto le stime anche sul pil italiano attendendosi ora il 2025 un +0,4% rispetto al +0,7% atteso a gennaio e, per il 2026, un +0,8% dal +0,9% delle proiezioni di tre mesi fa. Riguardo l’inflazione, l’Fmi prevede prezzi al consumo all’1,7% quest’anno e al 2% il prossimo mentre il tasso di disoccupazione è stimato al 6,7% in entrambi gli anni, un decimo in più del livello 2024.
Restano allo stesso tempo sotto i riflettori le tensioni tra il presidente Trump e il numero uno della Fed, Jerome Powell, e i segnali provenienti dalla stagione delle trimestrali con i conti odierni di Tesla.
Dall’agenda macro, ad aprile, nell’Eurozona, la fiducia consumatori preliminare è peggiorata, più delle attese (-15 punti), a -16,7 punti dai -14,5 di marzo.
Nello stesso periodo, il Richmond Manufacturing Index rilevato negli Usa, si è attestato a -13 punti a fronte dei -6 stimati e dei -4 del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,147, il dollaro/yen a 140,8. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+2,3%) a 67,8 dollari e il Wti (+2,8%) a 64,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 117 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,61%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Telecom Italia (+2,3%), Italgas (+2,2%), Inwit (+2,2%), Terna (+2,1%) mentre chiudono in coda Prysmian (-3,3%) seguita da Banca Mediolanum (-2,1%), Buzzi (-1,9%), Finecobank (-1,1%).