Apertura in denaro per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,2% a 36.370 punti, in linea con Ftse 100 di Londra (+1,1%) e Ibex35 di Madrid (+1,4%), preceduti da Dax di Francoforte (+2,4%) e Cac 40 di Parigi (+1,8%).
Il sentiment è rinfrancato dalla marcia indietro di Donald Trump sul presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Lungi dall’intenzione di licenziarlo, il numero uno della Casa Bianca ha spiegato che stava solo cercando di ottenere uno o due tagli dei tassi di interesse.
Trump ha poi aggiunto che i dazi sulle merci cinesi – ora al 145% – saranno presto “decisamente” più bassi.
Il segretario del Tesoro Usa, Scott Bessent, si è detto convinto che ci sarà una de-escalation nei rapporti commerciali tra Washington e Pechino.
Giornata di ricca di spunti sul fronte macroeconomico. Si attendono infatti gli indici Pmi preliminari di aprile di Germania, Francia, Regno Unito, Eurozona e Stati Uniti, oltre che il Beige Book della Fed.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,139 mentre il cambio dollaro/yen oscilla a 141,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,5%) a 68,4 dollari al barile e il Wti (+1,6%) a 64,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 114 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,61%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Nexi (+3,8%), che ha comunicato una crescita dei ricavi del 3,7% nel primo trimestre del 2025, in linea con la guidance fornita al mercato, Stellantis e STM (+3,8%) e Saipem (+2,6%). In coda Leonardo (-2,6%), preceduto dalle utility Terna (-1%), Italgas (-0,8%) e Snam (-0,4%).