Le borse europee proseguono deboli, con eccezione di Milano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in ribasso.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1% a 36.813 punti, sopra la parità come l’Ibex35 di Madrid (+0,2%) mentre in rosso il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
prevale la cautela dopo i segnali contrastanti provenienti dall’amministrazione Trump sui dazi contro la Cina.
A frenare l’ottimismo delle ultime sedute, sono le parole del Segretario al Tesoro Usa Scott Bessent che ha espresso dubbi su una risoluzione tempestiva della guerra commerciale con Pechino precisando che Trump non si è offerto di rimuovere unilateralmente i dazi statunitensi sulla Cina e che un completo riequilibrio degli scambi commerciali potrebbe richiedere dai due ai tre anni.
Trump ha fatto sapere che nel giro di due-tre settimane gli Usa stabiliranno i dazi per la Cina e starebbe valutando se ridurre alcuni tariffe che colpiscono l’industria automobilistica e che, secondo i dirigenti delle settore, potrebbero infliggere un duro colpo a profitti e posti di lavoro.
Infine, il presidente Usa ha riferito che si sta lavorando a un accordo commerciale con il Canada avvertendo tuttavia che i dazi al 25% sulle auto importate dal Paese potrebbero salire.
Dal canto suo la Cina ha negato di aver avviato con gli Usa negoziati sul commercio e ha definito “informazioni false” i recenti messaggi americani secondo cui le parti stanno trattando e troveranno persino un accordo.
Dall’agenda macro, è emerso che in Germania ad aprile è migliorata la fiducia delle imprese. In dettaglio, l’indice IFO si è attestato a 86,9 punti, in aumento rispetto al mese precedente (86,7 punti) contro le attese che lo vedevano in ribasso a 85,1 punti. L’IFO Current Conditions è pari a 86,4 punti, in rialzo, contro il consensus (85,5 punti), dagli 85,7 punti di marzo. Infine, l’indicatore relativo alle aspettative di business si è attestato a 87,4 punti, in calo dagli 87,7 punti della rilevazione precedente, a fronte degli 85 punti stimanti dagli analisti.
Attesi nel pomeriggio dagli USA gli ordini beni durevoli di marzo e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,139 mentre il cambio dollaro/yen scende a 142,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,7%) a 66,6 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 62,8 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund poco mosso a 111 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,59%. Nell’asta di martedì 29 aprile il Tesoro offrirà fino a 9,5 miliardi di BTP a 5 e 10 anni e CCTeu a 7 anni. Il MEF ha anche annunciato che da martedì 27 a venerdì 30 maggio 2025 si terrà una nuova emissione del BTP Italia, il titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione italiana pensato soprattutto per il risparmiatore individuale. Avrà una durata di 7 anni e un premio finale extra pari all’1% per coloro che acquistano il titolo all’emissione e lo detengono fino a scadenza, il 4 giugno 2032.
Tornando a Piazza Affari, guidano Saipem (+2,9%) e Stm (+2,7%), tutte e due dopo i conti, seguono Prysmian e MPS a +2,3%; in coda Cucinelli (-1,1%), Iveco (-1,0%), Moncler e Leonardo (-0,3%).