I futures sull’azionario americano oscillano tra -0,4 e +0,1%, preannunciando un avvio misto a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare ai dazi e all’agenda macro.
Chiusura ieri positiva per i principali indici oltreoceano, con lo S&P500 a +1,67%, il Dow Jones a +1,07% e il Nasdaq a +2,5%.
Prevale la cautela dopo i segnali contrastanti provenienti dall’amministrazione Trump sui dazi contro la Cina.
A frenare l’ottimismo delle ultime sedute, sono le parole del Segretario al Tesoro Usa Scott Bessent che ha espresso dubbi su una risoluzione tempestiva della guerra commerciale con Pechino precisando che Trump non si è offerto di rimuovere unilateralmente i dazi statunitensi sulla Cina e che un completo riequilibrio degli scambi commerciali potrebbe richiedere dai due ai tre anni.
Trump ha fatto sapere che nel giro di due-tre settimane gli Usa stabiliranno i dazi per la Cina e starebbe valutando se ridurre alcuni tariffe che colpiscono l’industria automobilistica e che, secondo i dirigenti delle settore, potrebbero infliggere un duro colpo a profitti e posti di lavoro.
Dall’agenda macro odierna, intanto, gli ordini di beni durevoli in America hanno registrato, a marzo, un incremento mensile del 9,2%, ben al di sopra delle attese (+2%) e del +0,9% del mese precedente.
Sul fronte lavoro, nella settimana al 19 aprile, le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono state 222mila, in linea con le attese e al di sopra delle 216mila della settimana precedente.