Seduta positiva per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in denaro di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen scambiano rispettivamente -0,2% e +0,9%, in rialzo anche Hong Kong (+0,3%) e il Giappone con Nikkei a +0,6% e Topix a +0,7%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +0,8%, l’S&P500 e il Nasdaq entrambi a +0,6%.
Il sentiment resta condizionato dal persistere delle incertezze legate alle tensioni commerciali, con i dazi che hanno cominciato a mostrare i loro effetti sui dati macro.
In Cina, infatti, il PMI manifatturiero Caixin di aprile è pari a 50,4 punti, in calo rispetto al precedente 51,2 punti (la previsione era 49,7 punti).
In Giappone, a marzo la produzione industriale su base mensile è diminuita dell’1,1%, in calo rispetto al precedente +2,3% (la previsione era -0,5%). E il Leading indicator in febbraio si è attestato a 107,9 punti, in calo rispetto al precedente 108,2 punti (in linea con le stime degli analisti).
Di contro, sempre a marzo in Giappone, le vendite dettaglio su base annuale sono aumentate del 3,1%, in aumento rispetto al precedente +1,3% (la previsione era +3,6%).
Cresce l’attesa per i dati relativi al Pil Usa, all’inflazione Pce monitorata dalla Fed e delle trimestrali di Microsoft e Meta.
Intanto, il presidente Donald Trump, rispondendo alle domande dei giornalisti prima di partire per celebrare i primi 100 giorni alla Casa Bianca con un comizio in Michigan, ha detto che i negoziati tra Stati Uniti ed India sui dazi “stanno andando alla grande, credo che avremo un accordo, loro vogliono fare un accordo”.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,14 e il cambio dollaro/yen a 142,5. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,2%) a 62,5 dollari al barile e il Wti (-1,4%) a 59,6 dollari al barile.