Le borse europee proseguono miste a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco mossi intorno alla parità.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 37.753 punti, fa peggio l’Ibex35 di Madrid che cede l’1,4%. Denaro invece sul Cac 40 di Parigi (+0,6%), il Dax di Francoforte (+0,5%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Gli investitori restano concentrati sulla serie di appuntamenti macro di questa settimana che culmineranno venerdì con il job report statunitense oltre che sui conti delle big tech tra oggi e domani, alla ricerca di indizi sullo stato di salute dell’economia americana e sulle prospettive relative ai tassi.
Dalla fitta agenda macro odierna, occhi sul PIL preliminare 1Q 2025 di Eurozona, Germania e Italia e l’inflazione italiana di aprile. Attesi, nel pomeriggio, dagli USA, la variazione occupazione ADP di aprile, il PIL e l’indice PCE, misura dell’inflazione monitorata dalla Fed.
La prima stima per il Pil dell’Eurozona nel primo trimestre 2025 ha evidenziato una crescita dello 0,4% su base trimestrale, al di sopra del +0,2% delle attese e del 4Q24. Su base annua, l’aumento è stato dell’1,2%, in linea con il 4Q24, rispetto al +1,0% delle previsioni.
Secondo la lettura preliminare, nel 1Q 2025 il Pil tedesco ha riportato un aumento dello 0,2% su base trimestrale, in linea con le attese e dopo il -0,2% della rilevazione finale del quarto trimestre 2024. Su base annua, il Pil ha segnato un calo dello 0,2%, come atteso dagli analisti e il trimestre precedente.
Nel primo trimestre del 2025 (dato preliminare) il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, ha registrato una crescita dello 0,3% su base trimestrale, oltre il +0,2% delle attese e del 4Q24. Il dato su base annua mostra un incremento dello 0,6%, in accelerazione contro le attese (+0,4%) rispetto al +0,5% del 4Q24.
Sempre in Italia, ad aprile, secondo i dati preliminari, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo (IPCA) è aumentato dello 0,5% su base mensile, rallentando dal +1,6% di marzo. Su base annua, l’inflazione è risultata stabile al 2,1%, a fronte di un 2,3% stimato.
Rimane l’attenzione anche sulle dichiarazioni di Trump che, pur affermando di non essere “affatto preoccupato” per il settore automobilistico, ha, come previsto, firmato un ordine esecutivo che allenta la pressione dei dazi sulle auto e sottolineato che alla fine un “accordo equo con la Cina ci sarà”.
In occasione del suo centesimo giorno di mandato, il presidente Usa ha nuovamente attaccato Jerome Powell, pur non nominandolo, affermando che “l’inflazione è praticamente in calo ma c’è una persona alla Fed che non sta facendo un buon lavoro”.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,136 mentre il cambio dollaro/yen sale a 143,1. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 62,8 dollari al barile e il Wti (-0,7%) a 60 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund sale leggermente rispetto alla mattina a 111 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,58%.
Tornando a Piazza Affari, guida Campari (+4,7%), in scia al buon andamento del settore beverage a livello europeo, seguita da Recordati (+2,6%), Prysmian (+1,8%) e Leonardo (+1,5%). In coda i bancari con Unicredit (-2,1%), MPS (-1,6%), Banco BPM (-1,5%) e Bper (-1,3%).