Seduta positiva per le principali borse asiatiche, orfane della Cina per festività e in scia alla chiusura in denaro di ieri a Wall Street.
Hong Kong guadagna l’1,5%, seguite dal Giappone con Nikkei a +1% e Topix a +0,3%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,5%, l’S&P500 a +0,6% e il Dow Jones a +0,2%.
Il sentiment beneficia dei segnali positivi sul fronte commerciale dopo che la Cina ha dichiarato di stare valutando colloqui con gli Stati Uniti, rafforzando l’ottimismo circa un allentamento delle tensioni tariffarie.
Come condizione per i negoziati, la Cina ha chiesto agli Stati Uniti di dimostrare la propria “sincerità” e di essere pronti a correggere le proprie “pratiche scorrette” eliminando i dazi unilaterali.
Occhi anche sul Giappone che ha affermato di voler raggiungere un accordo commerciale con gli Stati Uniti a giugno, con l’intenzione di accelerare le trattative bilaterali a metà maggio. Parole che sono arrivate dopo la conclusione dell’ultimo round di colloqui a Washington.
Il ministro delle finanze giapponese, Katsunobu Kato, ha affermato che i titoli del Tesoro statunitense detenuti dal paese potrebbero rappresentare una carta vincente nei negoziati commerciali con gli Usa.
Resta infine l’attenzione sul fronte macro in attesa soprattutto sul job report a stelle e strisce in uscita oggi pomeriggio.
Nel frattempo, si rileva che a marzo il tasso di disoccupazione giapponese si è attestato al 2,5%, sopra le attese e il mese precedente (entrambi a +2,4%).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,131 mentre il cambio dollaro/yen scende a 145,2. Tra le materie prime, petrolio positivo con il Brent (+0,6%) a 62,5 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 59,6 dollari al barile.