Mercati – Chiusura positiva per gli eurolistini, Milano +1,9%

Gli eurolistini chiudono in rialzo simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 38.328 punti (+1,9%) in guadagno come il DAX di Francoforte (+2,5%), il CAC 40 di Parigi (+2,3%), il Ftse 100 di Londra (+1,1%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,0%) .

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,7%, lo S&P 500 l’1,6% e il Dow Jones l’1,4%.

I mercati stanno scontando al momento quattro riduzioni da 25 punti base nel 2025, una in più di quanto previsto prima dell’annuncio sui dazi del 2 aprile da parte di Trump.

Prosegue intanto la stagione delle trimestrali, con l’attenzione rivolta in particolare ai conti delle big tech: Amazon ha registrato nel 1Q25 ricavi in aumento del 9% anno su anno a 155,7 miliardi di dollari e un utile netto di 17,1 miliardi (+64% a/a).

Sullo sfondo, restano monitorati gli sviluppi geopolitici dopo che la Cina ha dichiarato di stare valutando colloqui con gli Stati Uniti, rafforzando l’ottimismo circa un allentamento della guerra commerciale.

Sul fronte macro, odierno sul mercato del lavoro americano, con gli investitori intenti a trarre ulteriori indicazioni sullo stato di salute della prima economia mondiale e sulle prossime mosse della Federal Reserve.

Il Job Report di aprile ha evidenziato la creazione di 177mila posti di lavoro negli Stati Uniti (Nonfarm payrolls), al di sopra delle attese (138mila) ma in rallentamento rispetto al mese precedente (185mila).

Al contempo, è emerso che il tasso di disoccupazione in America è risultato stabile, in linea con le previsioni, al 4,2%.

Nel vecchio continente, ad aprile, i prezzi al consumo nell’Eurozona sono aumentati dello 0,6% su base mensile, in linea con il mese di marzo. Su base annua, hanno riportato un +2,2%, in linea con il mese precedente e al di sopra del +2,1% atteso. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un +2,7%, rispetto al +2,5% delle attese e al +2,4% di marzo.

Nella stessa area, a marzo, il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,2%, in linea con il mese di febbraio ma al di sopra del 6,1% delle previsioni.

Nello stesso mese, il PMI manifatturiero italiano è aumentato, oltre le attese (47,1), a 49,3 punti dai 46,6 di marzo. Sempre nel nostro Paese, a marzo, il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,0%, in aumento, in linea con le attese, dal 5,9% di febbraio.

Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,132, il dollaro/yen scende a 144,6. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,9%) a 61,5 dollari e il Wti (-1,0%) a 58,5 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 111 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,63%.

Tornando a Piazza Affari, guidano Prysmian (+6,3%), Interpump Group (+5,2%), Leonardo (+5,1%), Stmicroelectronics (+4,2%) mentre chiudono in coda Diasorin (-1,5%), seguita da Terna (-1,3%), Italgas (-1,1%), Snam (-0,8%).