Le borse europee proseguono in denaro a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,1% a 38.030 punti, bene come il Dax di Francoforte (+1,7%), il Cac 40 di Parigi (+1,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,8%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,7%).
Cresce l’attesa per il report sul lavoro statunitense in uscita nel pomeriggio mentre aumentano le scommesse sul fatto che la Fed sarà costretta ad accelerare i tagli ai tassi di interesse per scongiurare un rallentamento economico.
I mercati stanno scontando al momento quattro riduzioni da 25 punti base nel 2025, una in più di quanto previsto prima dell’annuncio sui dazi del 2 aprile da parte di Trump.
Sul fronte europeo, la BCE riporta nel suo Bollettino economico che sono cresciuti i rischi al ribasso per la crescita economica mentre l’aumento delle turbative nel commercio internazionale intensifica l’incertezza sulle prospettive di inflazione nell’area dell’euro.
Sullo sfondo, restano monitorati gli sviluppi geopolitici dopo che la Cina ha dichiarato di stare valutando colloqui con gli Stati Uniti, rafforzando l’ottimismo circa un allentamento della guerra commerciale.
Dall’agenda macro, ad aprile, i prezzi al consumo nell’Eurozona sono aumentati dello 0,6% su base mensile, in linea con il mese di marzo. Su base annua, hanno riportato un +2,2%, in linea con il mese precedente e al di sopra del +2,1% atteso. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un +2,7%, rispetto al +2,5% delle attese e al +2,4% di marzo.
Nella stessa area, a marzo, il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,2%, in linea con il mese di febbraio ma al di sopra del 6,1% delle previsioni.
La lettura finale del Pmi manifatturiero di aprile, sempre nell’Eurozona, ha evidenziato un valore di 49 punti, superiore rispetto ai 48,7 punti del preliminare e delle attese.
Nello stesso mese, il PMI manifatturiero italiano è aumentato, oltre le attese (47,1), a 49,3 punti dai 46,6 di marzo.
Sempre nel nostro Paese, a marzo, il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,0%, in aumento, in linea con le attese, dal 5,9% di febbraio.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,135 mentre il cambio dollaro/yen scende a 144,5. Tra le materie prime, il petrolio torna negativo con il Brent (-0,8%) a 61,6 dollari al barile e il Wti (-0,9%) a 58,7 dollari al barile, in attesa che l’Opec+ si riunirà il 5 maggio per decidere il piano sulla produzione di petrolio di giugno.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund si mantiene a 111 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,58%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta Prysmian (+4,5%), seguita da Leonardo (+3,5%) e Interpump (+2,9%); scivola in coda Tenaris (-1,6%) dopo i conti, preceduta da Terna (-1,2%) e Snam (-0,8%).