Avvio ben intonato per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib supera quota 38.000 punti guadagnando l’1,2% (38.040), bene come il Cac 40 di Parigi (+1,4%), il Dax di Francoforte (+1,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,7%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,7%).
Il sentiment beneficia dei segnali positivi sul fronte commerciale dopo che la Cina ha dichiarato di stare valutando colloqui con gli Stati Uniti, rafforzando l’ottimismo circa un allentamento della guerra commerciale.
Come condizione per i negoziati, la Cina ha chiesto agli Stati Uniti di dimostrare la propria “sincerità” e di essere pronti a correggere le proprie “pratiche scorrette” eliminando i dazi unilaterali.
Apertura anche dal Giappone che ha affermato di voler raggiungere un accordo commerciale con gli Stati Uniti a giugno, con l’intenzione di accelerare le trattative bilaterali a metà maggio. Il ministro delle finanze giapponese ha affermato che i titoli del Tesoro statunitense detenuti dal paese potrebbero rappresentare una carta vincente nei negoziati commerciali con gli Usa.
Secondo il presidente Trump oltre 100 Paesi attendono di raggiungere un accordo sui dazi con gli Stati Uniti.
Sul fronte macro attenzione soprattutto sul job report a stelle e strisce in uscita oggi pomeriggio. In mattinata, invece, saranno diffusi il PMI manifatturiero di aprile di Eurozona, Italia, Francia e Germania, il tasso di disoccupazione di marzo di Eurozona e Italia e l’inflazione di aprile dell’Eurozona.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,133 mentre il cambio dollaro/yen scende a 145,2. Tra le materie prime, petrolio poco con il Brent (+0,1%) a 62,2 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 59,3 dollari al barile, in attesa che l’Opec+ si riunirà il 5 maggio per decidere il piano sulla produzione di petrolio di giugno.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 111 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,59%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Prysmian (+3,6%), seguita da Leonardo (+2,5%), STM e Buzzi (+2,3%); in coda invece le utility con Italgas (-1,2%), A2A (-0,9%), Snam e Terna (-0,8%).