Seduta positiva per le principali borse asiatiche, ancora orfane del Giappone per festività e in controtendenza ai realizzi di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen, in riapertura dopo la pausa, guadagnano rispettivamente l’1% e l’1,6%, seguite da Hong Kong (+0,7%).
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,7%, l’S&P500 a -0,6% e il Dow Jones a -0,2%.
Gli indici cinesi restano supportati dalla speranza di un accordo commerciale con Trump sebbene quest’ultimo non abbia segnalato alcuna intesa imminente con Pechino, pur anticipando che alcuni accordi con i partner potrebbero arrivare già questa settimana.
Occhi allo stesso tempo sugli annunci del Fed di domani sera quando la banca centrale probabilmente lascerà i tassi invariati al 4,25-4,5%, senza aggiornare le proiezioni economiche.
Dall’agenda macro, ad aprile, il PMI servizi cinese è sceso a 50,7 punti, in linea alle attese, dai 51,9 punti di marzo. L’indice composito è calato a 51,1 punti, attestandosi sopra le attese (50,5 punti) ma sotto ai 51,8 punti del mese precedente.
Entrambi gli indici si mantengono al di sopra della soglia dei 50 punti, che separa l’espansione economica dalla contrazione.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,132 e il cambio dollaro/yen a 143,8. Tra le materie prime, rimbalza il petrolio con il Brent (+1,8%) a 61,3 dollari al barile e il Wti (+1,9%) a 58,2 dollari al barile.