Le borse europee peggiorano a metà seduta in linea all’andamento negativo dei futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib vira con un -0,5% a 38.278 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,7%), l’Ibex35 di Madrid (-0,3%) e il Ftse100 di Londra (-0,2%).
A pesare sul sentiment contribuisce la notizia negativa che Merz non ha ottenuto i voti sufficienti per diventare cancelliere tedesco al primo scrutinio al Bundestag.
Il tutto in un clima già all’insegna dell’incertezza nei due giorni della Fed, che dovrebbe mantenere i tassi al 4,25-4,50%, lasciando inascoltate le richieste di allentamento avanzate a più riprese dal presidente Trump.
Inoltre, persistono i dubbi sulle politiche tariffarie statunitensi in assenza di indicazioni circa un accordo imminente con la Cina o l’Unione Europea sebbene il presidente Usa abbia anticipato che alcuni accordi commerciali potrebbero essere raggiunti già questa settimana.
Nel frattempo, tra gli operatori prevale l’aspettativa che i dazi finiranno per rallentare l’economia statunitense e provocare almeno uno shock inflazionistico temporaneo.
Sul fronte macro, a marzo, nell’Eurozona, i prezzi alla produzione hanno virato a -1,6% m/m a fronte del -1,4% del consensus e dopo il +0,2% di febbraio. Anno su anno, hanno rallentato, più delle attese (+2%), a +1,9% dal precedente +3%.
Ad aprile, nella stessa area, il finale del PMI Servizi si è attestato a 50,1 punti, al di sopra delle attese e del preliminare (entrambi a 49,7 punti). L’indice composito è salito a 50,4 punti, superiore al consensus e al preliminare (entrambi a 50,1 punti).
Nello stesso mese, in Italia, il Pmi Servizi è salito, contro le attese (51,3 punti), a 52,9 punti, dai 52 punti di marzo. Il Composito si è attestato a 52,1 punti, dopo i 50,5 punti del mese precedente.
Attesa nel pomeriggio, dagli USA, la bilancia commerciale di marzo.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,131 e il cambio dollaro/yen a 143,3. Tra le materie prime, il petrolio prosegue il rimbalzo con il Brent (+2,9%) a 62 dollari al barile e il Wti (+3%) a 58,8 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund aumenta a 110 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,64%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Amplifon (+1,7%) nel giorno dei conti, seguita da Eni (+0,9%) e A2A (+0,8%); scivola in coda Iveco (-3%), preceduta da Diasorin (-2,5%) e Stellantis (-2,2%).