Avvio debole per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 38.485 punti, sotto la parità come l’Ibex35 di Madrid (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%) mentre resiste il Dax di Francoforte (+0,1%).
Cresce l’attesa per stasera quando la Fed manterrà probabilmente i tassi al 4,25-4,50%, lasciando inascoltate le richieste di allentamento avanzate a più riprese dal presidente Trump. Ulteriori dettagli dovrebbero arrivare dalla successiva conferenza stampa del presidente Powell.
Il sentiment beneficia intanto della conferma che il Segretario del Tesoro Scott Bessent e il rappresentante commerciale Jamieson Greer incontreranno la controparte cinese in Svizzera questa settimana. Notizia che alimenta l’ottimismo circa l’allentamento delle tensioni tra le due maggiori economie mondiali.
L’Unione Europea sarebbe invece pronta a colpire con dazi aggiuntivi circa 100 miliardi di euro (113 miliardi di dollari) di merci statunitensi nel caso in cui i negoziati commerciali tra le due sponde dell’Atlantico dovessero fallire.
Dall’agenda macro, occhi, stamane, sulle vendite al dettaglio di Italia ed Eurozona, entrambi di marzo; attese nel pomeriggio, dagli USA, le richieste mutui MBA.
Il dato finale di aprile del PMI servizi giapponese si è fissato a 52,4 punti, rispetto ai 52,2 punti del preliminare e del consensus. L’indice composito, che comprende anche l’attività manifatturiera, si è attestato a 51,2 punti, leggermente al di sopra dei 51,1 punti del preliminare e delle attese.
A marzo gli ordini di fabbrica della Germania hanno registrato un incremento del 3,6% su base mensile, a fronte del +1,3% delle attese e dopo la variazione nulla del mese precedente.
Nello stesso mese, in Francia, la bilancia commerciale ha riportato un deficit di 6,2 miliardi, in calo oltre le attese (6,9 miliardi) dai 7,7 miliardi di febbraio.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,137 mentre il cambio dollaro/yen sale a 143,0. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,2%) a 62,9 dollari al barile e il Wti (+1,5%) a 60,0 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 108 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,63%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Italgas (+2,7%) in scia ai conti e alla guidance, Amplifon (+2,5%) e Poste Italiane (+1%); in fondo Recordati (-1,9%), Tenaris (-1,1%) e Buzzi (-1%).