Campari – Vendite -4,2% su base organica e utile ante imposte -26,1% nel 1Q25

Le vendite nette sono state pari a €666 milioni, con un +0,3% su variazione totale e un -4,2% in termini organici. “L’effetto perimetro è stato del +4,3% (€29 milioni), principalmente guidato da Courvoisier (€32 milioni), mentre l’effetto cambio è stato relativamente stabile (€1 milioni)”.

“Il margine lordo è stato pari a €391 milioni, 58,8% delle vendite nette, in aumento del +1,0% a livello totale. È diminuito organicamente del -4,3% con margini costanti dove l’impatto positivo della diminuzione del costo dell’agave e degli altri costi è stato compensato dall’effetto negativo del mix a causa di un minore peso degli Stati Uniti con una minima contribuzione del pricing”.

“Le spese di pubblicità e promozione (A&P) sono state pari a €92 milioni, 13,8% delle vendite nette, in aumento del +7,7% su variazione totale. Le spese di pubblicità e promozione sono aumentate organicamente del +2,4%, generando così un diminuzione del margine di -90 punti base dovuto alle maggiori attivazioni nel canale on-premise per gli aperitivi prima del picco stagionale dei consumi”.

“I costi di struttura sono stati pari a €163 milioni (24,5% delle vendite nette), in aumento del +8,5% su variazione totale. Sono cresciuti organicamente del +5,1%, generando una diluizione del margine di -220 punti base, influenzata dal carry-over dei trimestri precedenti e dalle vendite più attenuate, con gli effetti del programma di contenimento visibili a partire dalla seconda metà dell’anno”.

“L’EBIT-rettificato è stato €136 milioni, pari al 20,4% delle vendite nette, in calo del -10,2% su variazione totale. Ha registrato organicamente un calo del -17,2%, generando una diluizione di margine di -310 punti base”.

“Le rettifiche di proventi (oneri) operativi sono state pari a €(7) milioni, principalmente attribuibili alla svalutazione di attività in connessione con la dismissione di uno stabilimento”.

“Gli oneri finanziari totali sono stati di (22) milioni, con un aumento di €(10) milioni rispetto al primo trimestre del 2024 che aveva beneficiato di interessi connessi a una posizione di cassa più elevata prima dell’acquisizione di Courvoisier. Il costo medio dell’indebitamento è pari a 4,2% rispetto al 3,1% nel primo trimestre del 2024″.

“L’utile del Gruppo prima delle imposte è stato pari a €107 milioni, -26,1% e l’utile del Gruppo prima delle imposte-rettificato è stato di €114 milioni, -22,5%”.

“L’indebitamento finanziario netto è pari a €2.460 milioni rispetto a €2.377 milioni dell’anno
precedente, in aumento di €(83) milioni rispetto a dicembre 2024 principalmente guidato dagli investimenti”.

“Nell’attuale contesto di incertezza macroeconomica e ridotta visibilità, la pressione economica sui consumatori continua, così come l’incertezza nei canali distributivi, anche in relazione alle minacce dei dazi. In questo contesto, Campari Group rimane prudente nel breve periodo e focalizzata sui fattori che possono essere controllati tra cui la riduzione della leva finanziaria, la qualità dell’execution commerciale, la disciplina in materia di prezzi, nonché lo snellimento del portafoglio, non prevedendo acquisizioni”.

“Per il 2025, il raggiungimento della guidance precedentemente condivisa il 4 marzo 2025 rimane l’obiettivo di Campari Group, pur riconoscendo il contesto di ridotta visibilità. Il potenziale impatto dei dazi, non incluso nella guidance sopra indicata, è stimato in circa €25 milioni a livello di EBIT nel 2025 prima di potenziali azioni di mitigazione. Inoltre, l’indebolimento del dollaro americano potrebbe generare un ulteriore impatto negativo”.

“La guidance di medio termine rimane confermata. Campari Group si aspetta di continuare a ottenere una sovraperformance rispetto al settore di riferimento e guadagnare quote di mercato grazie alla forza dei suoi marchi in categorie in crescita con un graduale ritorno nel medio-lungo termine a una crescita organica delle vendite mid-to-high single digit in un contesto macroeconomico normalizzato, escludendo l’impatto di potenziali dazi. Si prevede che il margine lordo possa beneficiare della crescita delle vendite nette, del mix di vendita positivo guidato da aperitivi, tequila e premiumizzazione del portafoglio, nonchè delle efficienze del costo del venduto. L’incremento della marginalità dell’EBIT sarà supportata dalle iniziative aziendali chiave, che sono attese generare un beneficio complessivo
di 200 punti base nei costi di struttura sulle vendite nette nei prossimi tre anni entro il 2027 e una maggiore efficienza negli investimenti per la costruzione dei brand”.