Le borse europee proseguono in denaro a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano incerti attorno alla parità.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,7% a 39.230, bene come il Cac 40 di Parigi (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,4%).
Gli investitori guardano con fiducia gli ultimi sviluppi commerciali con Trump che ieri ha annunciato un’intesa con il Regno Unito pur specificando che ci vorranno settimane per chiudere l’accordo. Gli Usa abbasseranno i dazi sui prodotti del settore automobilistico e l’Inghilterra favorirà l’importazione di carne, etanolo e altri prodotti americani.
Cresce intanto l’attesa per l’incontro che prenderà il via domani in Svizzera tra i funzionari americani e cinesi. Trump ha affermato che, se i colloqui andranno bene, potrebbe valutare una riduzione dei dazi imposti su molti prodotti provenienti dal Paese asiatico.
In tema di politica monetaria, ieri la Banca d’Inghilterra ha tagliato i tassi di 25 punti base, mentre la Riksbank svedese e la Norges Bank norvegese sono rimaste ferme ma hanno entrambe affermato che è probabile una prossima riduzione del costo del denaro. Dalla prossima riunione della Bce, che si riunirà all’inizio di giugno, è atteso all’ottavo taglio dei tassi in 13 mesi.
Dall’agenda macro, è emerso che a marzo la produzione industriale in Italia ha registrato un +0,1% su base mensile, accelerando, meno delle attese (+0,4%), dal -0,9% di febbraio. La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato un calo dell’1,8% dopo il -2,6% del mese precedente (rivisto da -2,7%).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,125 mentre il cambio dollaro/yen scende a 145,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,7%) a 63,9 dollari al barile e il Wti (+1,8%) a 61 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund sale leggermente dall’apertura a 106 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,64%.
Tornando a Piazza Affari, guidano STM (+2,9%), Saipem (+2,7%), Mediobanca (+2,5%) nel giorno della trimestrale e TIM (+2,3%); in coda Leonardo (-2.5%), Campari (-2,4%) in scia ai conti, Amplifon (-1,2%) e Diasorin (-1,1%).