Gli eurolistini chiudono in rialzo mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 39.370 punti (+1,0%) in guadagno come il DAX di Francoforte (+0,6%), il CAC 40 di Parigi (+0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%).
Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P 500 guadagnano lo 0,2% mentre il Dow Jones cede lo 0,1%.
Il sentiment continua a essere sostenuto dalla speranza di un allentamento delle tensioni tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali alla vigilia dell’incontro in Svizzera tra i funzionari americani e quelli cinesi.
Nel frattempo, Trump ha parlato di una possibile riduzione dei dazi su Pechino fino all’80% dall’attuale 145% in vista dei negoziati che inizieranno domani, esortando il Paese asiatico a fare di più per aprire i propri mercati ai prodotti statunitensi.
Il tutto in un clima che sta già beneficiando degli ultimi sviluppi commerciali dopo che il presidente USA ha annunciato ieri un’intesa con il Regno Unito.
Dall’agenda macro, è emerso che a marzo la produzione industriale in Italia ha registrato un +0,1% su base mensile, accelerando, meno delle attese (+0,4%), dal -0,9% di febbraio. La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato un calo dell’1,8% dopo il -2,6% del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,127, il dollaro/yen scende a 145,0. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,3%) a 63,7 dollari e il Wti (+1,4%) a 60,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 105 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,61%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Mediobanca (+5,4%), Saipem (+3,8%), Stmicroelectronics (+3,3%), Bper Banca (+3,2%) mentre chiudono in coda Leonardo (-3,3%), seguita da Campari (-2,7%), Amplifon (-2,3%), Diasorin (-1,5%).