Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 40.077 punti (+0,4%) in guadagno come l’Ibex 35 di Madrid (+1,0%), il DAX di Francoforte (+0,4%), il CAC 40 di Parigi (+0,3%). Chiude invece flat il Ftse 100 di Londra.
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,6%, lo S&P 500 lo 0,8% mentre il Dow Jones cede lo 0,3%.
Focus principale sull’inflazione americana: ad aprile l’indice dei prezzi al consumo ha registrato una crescita dello 0,2% su base mensile, al di sotto del +0,3% delle attese e a fronte del -0,1% di marzo. Anno su anno il CPI ha registrato un +2,3%, rispetto al +2,4% delle previsioni e del mese precedente.
Il core rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, ha registrato un +0,2% m/m, a fronte del +0,3% delle attese e del +0,1% di marzo. Anno su anno, l’inflazione core si è attestata al +2,8%, in linea con le previsioni e il mese precedente.
Intanto sul fronte dazi, sebbene prevalga l’ottimismo per i rapporti tra Usa e Cina, alcuni operatori cominciano a interrogarsi se l’accordo raggiunto nel weekend riduca la possibilità che Pechino intensifichi gli stimoli economici mentre altri iniziano a riconsiderare l’impatto dei dazi in futuro.
Il tutto dopo che le due superpotenze hanno concordato di sospendere per 90 giorni una parte dei loro dazi, con gli Stati Uniti che taglieranno le tariffe sui prodotti cinesi dal 145% al 30% mentre Pechino ridurrà quelle sugli Usa dal 125% al 10%.
Sul fronte macro europeo, è emerso che a maggio l’indice ZEW sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi è balzato, oltre le attese (10,7 punti), a 25,2 punti dai -14,9 punti registrati di aprile. Il sotto-indice relativo alla situazione corrente ha invece rallentato, contro il consensus (-77,0 punti), a -82,0 punti rispetto ai -81,2 punti della rilevazione precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,118, il dollaro/yen scende a 147,7. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+2,5%) a 66,6 dollari e il Wti (+2,8%) a 63,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 102 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,69%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Stellantis (+4,4%), Banca Monte Paschi Siena (+4,2%), Iveco Group (+3,8%), Amplifon (+3,4%) mentre chiudono in coda Campari (-3,0%), A2a (-2,4%), Nexi (-2,2%), Unicredit (-1,5%).