ICF – Nel 1Q 2025 ricavi per 18,3 mln e marginalità in crescita all’11,5%

Nel primo trimestre 2025 il gruppo Industrie Chimiche Forestali (ICF) ha registrato un fatturato pari a 18,3 milioni, a fronte dei 19,5 milioni del 1Q24.

L’EBITDA rimane stabile rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente a 2,1 milioni, con un miglioramento della marginalità che si attesta all’ 11,5%, rispetto al 10,8% del 1Q24.

L’Indebitamento Finanziario Netto cifra in 9,7 milioni, incluse poste straordinarie per 4,7
milioni (di cui 4,4 mln derivanti dall’acquisto delle azioni proprie a seguito dell’adesione al diritto di vendita e 250mila euro di acquisti per il buy back). Al netto di queste voci, l’Indebitamento finanziario netto è pari a 5,1 milioni, in miglioramento rispetto a 6,5 milioni al 31 dicembre 2024. Prosegue il trend di generazione di cassa per 1,4 milioni.

“L’attività economica mondiale nel primo trimestre del 2025 non ha ancora dato segnali di ripresa, che auspichiamo per la seconda parte dell’anno. L’aumento dell’inflazione, senza significativo adeguamento dei salari, ha generato il rallentamento dei consumi ovunque nel mondo. Ed in particolare ‘soffrono’ i settori della calzatura e della pelletteria. La diversificazione dei mercati di sbocco di Forestali, nei settori automotive, packaging ed industriale, mitiga le criticità e sostiene il livello di affari globale”, commenta Guido Cami, Presidente e CEO di ICF.

“Procediamo con il Piano degli Investimenti, incrementando e rendendo più efficiente la capacità produttiva, lavorando sulla sicurezza e sul tema della Sostenibilità, continuando ad innovare i processi produttivi. È stata aggiornata e pubblicata la quinta revisione del Bilancio di Sostenibilità ed abbiamo esperito le attività per ottemperare alla nuova Direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) che riguarda la rendicontazione societaria di Sostenibilità, a cui dovranno adeguarsi tutte le grandi imprese e le PMI quotate per dare indicazioni sui loro valori e sulla visione del rapporto con la società e l’ambiente, la cui applicazione però, nel mese di aprile, è stata posticipata a livello europeo al 2026”.

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