Mercati asiatici – Seduta a tinte rosse nonostante i segnali di distensione Cina-Usa

Seduta negativa per le principali borse asiatiche in scia alla chiusura mista di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,5% e l’1,3%, giù anche Hong Kong (-0,7%) e il Giappone con Nikkei a -0,9% e Topix a -1,1%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,7%, l’S&P 500 a +0,1%, mentre il Dow Jones a -0,2%.

In contesto che resta volatile, l’attenzione degli investitori rivolta non solo all’evoluzione delle tensioni commerciali ma anche alle prospettive delle trimestrali e la crescita globale.

Intanto, la Cina ha rimosso le restrizioni all’esportazione di terre rare – materiali fondamentali per chip e veicoli elettrici – e tecnologie a uso militare verso 28 aziende statunitensi, proprio pochi giorni dopo l’intesa raggiunta a Ginevra tra Washington e Pechino.

L’accordo prevede una sospensione di 90 giorni e una forte riduzione dei dazi reciproci. Il Ministero del Commercio cinese ha confermato la sospensione a partire da ieri, consentendo agli esportatori di richiedere licenze per riprendere le spedizioni durante la finestra temporale concordata.

Pechino avrebbe inoltre revocato temporaneamente i divieti commerciali e d’investimento nei confronti di 17 aziende statunitensi, definendo questi sviluppi come una possibile svolta nei rapporti bilaterali.

Sul fronte macro atteso per domani il dato sulla produzione industriale giapponese di marzo.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,121 mentre il cambio dollaro/yen scivola a 145,7. Tra le materie prime, petrolio in netto calo con il Brent (-2,2%) a 64,6 dollari al barile e il Wti (-2,3%) a 61,7 dollari al barile.